Un Papa straniero per il Pd
- Scritto da Ugo Pilia
La vittoria di Jeremy Corbyn nella corsa alla leadership del Labour è stata accolta con entusiasmo da Stefano Fassina: ci ha letto il segno divino che anche lui può farcela. Magari a prendersi un abbaglio come alla sinistra succede da un paio di decenni. Vinceva Lula in Brasile? Per rifondaroli e comunisti vari era la prova che stavano ripartendo le lotte proletarie. Vinceva Tony Blair a Londra? Per i riformisti era la conferma che la si spunta solamente con una politica moderna e non massimalista. Vinceva Zapatero? Per la sinistra tutta era la conferma se non altro che George W. Bush era un farabutto, e il mondo ripartiva. Eppoi, la volta dopo, con le migliori ricette provenienti dal mondo, si continuava a perdere, al massimo a pareggiare.
Articoli correlati
- Europa 2024, gli unici tre partiti che si possono votare
- Sunak ko, a Londra, la vittoria annunciata dei laburisti.
- Il Covid non porterà al socialismo
- Biden che parla con i sandersiani, Starmer che accoglie i moderati e la voglia di una sinistra “smart”
- Siamo pronti per l’“s-word”, l’indicibile socialismo? Mica tanto. Sanders, Corbyn, Castro e un azzardo tutto anglosassone