Macron non è Renzi

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Emmanuel Macron non è Renzi (meno che mai un giovane Berlusconi). Non è né il nuovo che avanza né un politico senza esperienza. Ha soltanto capito, ma questa è una lezione importantissima, per tutti, che era cosa buona e giusta sfidare chi non si mostrava sufficientemente europeista e che, in Francia, esiste un elettorato che vuole una guida di centro-sinistra, rassicurante e non aggressiva, competente e non improvvisata. Poiché in un’elezione presidenziale conta anche e molto la personalità del candidato, Macron ha goduto di tre elementi positivi. L'editoriale di Gianfranco Pasquino sul Mesaggero Veneto.

Eliseo, Macron favorito ma attento a Le Pen

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Renzi e la minoranza Pd, sfida all'Ok Corral

Matteo Renzi non si è mai fermato di fronte a ostacoli, obiezioni e opposizioni di varia natura. Ha disseminato il suo cammino di dimissioni (da quelle di Cuperlo a quelle di Fassina) e uscite del partito (da Civati a Cofferati); ha retto l’urto dell’opposizione politico-sindacale al Jobs Act e il disappunto dei magistrati sulla riforma della giustizia; ha tirato dritto sulla legge elettorale, sulla riforma della Pubblica amministrazione e perfino sulla contestatissima riforma della scuola (addirittura concausa, secondo molti, del deludente risultato elettorale alle ultime elezioni regionali). L'articolo di Federico Geremicca su La Stampa.

Che fa Renzi? E la minoranza del Pd va ko

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Un Papa straniero per il Pd

La vittoria di Jeremy Corbyn nella corsa alla leadership del Labour è stata accolta con entusiasmo da Stefano Fassina: ci ha letto il segno divino che anche lui può farcela. Magari a prendersi un abbaglio come alla sinistra succede da un paio di decenni. Vinceva Lula in Brasile? Per rifondaroli e comunisti vari era la prova che stavano ripartendo le lotte proletarie. Vinceva Tony Blair a Londra? Per i riformisti era la conferma che la si spunta solamente con una politica moderna e non massimalista. Vinceva Zapatero? Per la sinistra tutta era la conferma se non altro che George W. Bush era un farabutto, e il mondo ripartiva. Eppoi, la volta dopo, con le migliori ricette provenienti dal mondo, si continuava a perdere, al massimo a pareggiare.

Sinistra italiana in panne

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