Luca Signorelli, pittore di luce e poesia

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Luca Signorelli ha illuminato il percorso creativo dei grandi pittori del Rinascimento come Michelangelo e Raffaello. La sua parabola artistica si costruisce sulla lezione pierfrancescana con i suoi insegnamenti sull’uso della luce e, acquisisce forza dalla frequentazione della bottega di Andrea del Verrocchio, dove apprende il gusto per una linea dei corpi scattante. Attento alle novità degli ultimi tre decenni del Quattrocento studia la  produzione del Pollaiolo e di Benedetto da Maiano e osserva la pittura fiamminga giunta a Firenze. Sui ponteggi della Cappella Sistina incontra Perugino, Bartolomeo della Gatta e in particolare ha l’occasione di conoscere la pittura di  Botticelli, Ghirlandaio, Rosselli e Pinturicchio.

Possiamo considerare Signorelli uno degli artisti che più ha amato il gusto della sperimentazione e anche fra i più longevi del nostro Rinascimento. Egli torna protagonista nella sua città natale mentre sembrano risuonare i rintocchi di una campana lontana nel tempo. Quest’anno ricorrono infatti i  500 anni dalla sua morte e Cortona celebra l’artista con una  mostra che ripercorre la parabola pittorica del Maestro, affiancata a itinerari tematici in città e nelle località tosco umbre di riferimento.Il padre del pittore Raffaello, Giovanni Santi, suo contemporaneo, racconta che l’artista modificava spesso i suoi disegni e i progetti preparatori come mostrano anche le radiografie e le foto agli infrarossi di oggi. Questo modo di operare gli permise di inventare anche nuove disposizioni e tipologie di figure.

La fortuna postuma del pittore si costruisce tuttavia grazie alle considerazioni dello storiografo Giorgio Vasari nelle due edizioni dell’opera delle Vite dove si legge: “Pittore eccellente … fu nei suoi tempi tenuto in Italia tanto famoso e l’opere sue in tanto pregio, quanto nessun altro in qualsiasi voglia tempo sia stato giammai … Nell’opere che fece di pitture mostrò il modo di fare gli ignudi, e che si possono, sebbene con arte e difficoltà, far parere vivi.”

Per quanto riguarda le ragioni dell’importanza di Luca Signorelli – scrive Tom Henry, il curatore della mostra,  nel saggio introduttivo al catalogo edito da Skira - la risposta breve è che egli merita un posto di rilievo nella storia della pittura del Quattrocento grazie alle sue grandi qualità di colorista, pittore scultoreo e iconografo altamente originale... Per questo riveste un ruolo importante nello sviluppo dell’arte italiana del Rinascimento. L’arte di Raffaello e Michelangelo si sarebbe sviluppata in modo diverso senza lo stimolo di Signorelli; il fascino di una mostra monografica consiste proprio nella possibilità di evidenziare questo dato.”

In questo discorso che ci porta ad approfondire l’arte del Maestro, utili sono anche le osservazioni della studiosa statunitense Claire van Cleave che ritiene che per comprendere i nudi di Michelangelo è utile “prima apprezzare le anticipazioni tecniche di Signorelli disegnatore e comprendere quanto sia radicalmente diverso dai suoi contemporanei “…

Nella città natale a cui Signorelli fu sempre legato, rivestendo anche numerosi incarichi pubblici nonostante i viaggi e la ripetuta lontananza, sarà possibile ammirarlo ora fino all’otto ottobre, a Palazzo Casali, nella preziosa rassegna intitolata Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia”. Essa è stata  promossa dal Comune di Cortona, dal MAEC–Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal MIC ed è stata  organizzata da Villaggio Globale International.

La lunga carriera di  Signorelli  durata sessant’anni  e che si è avvalsa delle commissioni  di mecenati  famosi  come Pandolfo Petrucci il Magnifico, Lorenzo de’ Medici, Papa Sisto IV e Papa Giulio II  era priva di una visione d’insieme a causa soprattutto della dispersione dei lavori dell’artista cortonese in tanti luoghi, in Italia e all’estero, a partire dagli importanti cicli di affreschi che lo hanno reso famoso e che non sono amovibili.

Dopo settant’anni dalle mostre del 1953 a Cortona e a Firenze, una trentina di opere dell’artista provenienti da prestigiosi musei italiani e stranieri offrirà l’opportunità di consacrare definitivamente Luca da Cortona tra i grandi artisti del tempo, grazie anche agli studi degli ultimi anni.

La rassegna prosegue poi nel territorio con gli “Itinerari di Signorelli”  in città, in particolare al Museo Diocesano e nella chiesa di San Niccolò.

Sono da segnalare i numerosi importanti restauri realizzati per questa occasione, a partire dal tondo raffigurante La Madonna e il Bambino con santi” dell’Accademia Etrusca di Cortona. Tra  le novità scientifiche si annovera la ricomposizione, per quanto ancora possibile, della straordinaria Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505 per la chiesa di Sant’Agostino a Matelica, smembrata e dispersa  a metà del XVIII secolo.  Abbiamo poi la presenza di due preziosi pannelli con la “Nascita” e “Il miracolo di San Nicola” ( 1508 – 1510 c.), per la prima volta  in Italia dagli Stati Uniti d’America e il ricongiungimento della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano - raffigurante la “Madonna e il Bambino in trono” - con la relativa predella, composta da tre pannelli in prestito dagli Uffizi di Firenze, in cui il pittore  mostra tutta la sua vena narrativa.

 Conferenze, concerti, lectio …,  legati a Signorelli e al contesto storico e culturale in cui egli visse e operò, accompagnano la rassegna.

Patrizia Lazzarin, 20 luglio 2023

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La pirateria digitale causa di mancata occupazione

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Per quanto riguarda l’editoria libraria, il mancato fatturato che la pirateria sottrae ogni anno al mercato legale è stimato da una ricerca realizzata da Ipsos per AIE in 771 milioni di euro, ovvero il 31% del mercato complessivo escludendo il settore della scolastica e l’export.

Per il sistema Paese, ovvero calcolando anche le attività dell’indotto quali la logistica, i servizi e altro, la perdita è di 1,88 miliardi, per il fisco 322 milioni ogni anno.

Valori che si traducono in una mancata occupazione per 5.400 persone nella filiera editoriale, 13.100 posti con l’indotto.

“L’approvazione della proposta di legge Mollicone – Maccanti sulla pirateria digitale è un importante passo in avanti per combattere un fenomeno che mette a rischio l’industria culturale e tutte le persone che ci lavorano. Grazie alle nuove norme è più efficace perseguire i reati riguardanti il diritto di autore” ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi.

“La certezza della pena per chi commette reati e la tempestività dell’intervento per interrompere la diffusione illecita dei contenuti sono, insieme all’informazione al pubblico sui reali danni che la pirateria infligge a chi vive di cultura, fondamentali per la tutela dell’industria del libro” conclude Levi.

Patrizia Lazzarin, 17 luglio 2023

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Le relazioni social regolate da un numero

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I percorsi che gli utenti dei social network seguono nel cercare nuove connessioni ricalcano il modello dei sei gradi di separazione, secondo il quale nella società sono sufficienti sei ‘strette di mano’ per creare una connessione tra due persone a caso. 

La vicenda ha origini lontane.

Nel 1967 Stanley Milgram, docente dell’Università di Harvard, fece arrivare una lettera a uno sconosciuto contadino del Nebraska avviando, così, uno dei più celebri esperimenti sociali della storia: verificare in quanti ‘passaggi’ la lettera avrebbe raggiunto il vero destinatario, un agente di cambio di Boston.

 I risultati  posero  le basi per lo sviluppo della teoria dei ‘sei gradi di separazione’, secondo la quale, in una società composta da milioni di individui, bastano sei ‘strette di mano’ per creare un ponte tra due persone a caso.  

Oggi, a distanza di più di 50 anni dall’esperimento, la teoria trova una nuova conferma relativamente al mondo della scienza delle reti: uno studio internazionale coordinato dall’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze a cui hanno partecipato ricercatori da Spagna, Israele, Russia, Slovenia e Cile, ha infatti mostrato che i percorsi che gli utenti dei social network seguono, nel cercare nuove connessioni, ricalcano tale modello matematico.

“I social network sono un alveare dinamico di individui che navigano nella rete alla ricerca di legami strategici. In questo modo mettono in atto un costante gioco costi-benefici, il cui scopo è quello di ottenere le giuste connessioni, che collocano l'individuo in una posizione centrale.

Proprio tale ambizione di centralità alimenta un rimescolamento continuo, in cui alcune connessioni si interrompono e altre si creano, fino a raggiungere un punto di equilibrio in cui tutti gli individui si sono assicurati la loro posizione nella rete”, afferma Stefano Boccaletti coordinatore dello studio. “Sorprendentemente, abbiamo scoperto che questo processo si conclude sempre con percorsi sociali di lunghezza intorno al numero sei, nonostante ogni individuo agisca in modo indipendente e senza alcuna conoscenza sulla rete nel suo insieme”.

L'intera rete dei social network, quindi, poggia sul modello matematico del “piccolo mondo”, secondo il quale due nodi di una rete possono essere collegati da un percorso costituito da un numero relativamente piccolo di collegamenti.

 “La nostra analisi ha svelato una caratteristica propria non solo delle reti sociali, ma di molti altri sistemi complessi in cui siamo immersi. L’esperimento di Milgram, per quanto rivoluzionario, aveva un valore limitato in quanto influenzato dalle poche lettere che, effettivamente, avevano chiuso la catena.

 Oggi, invece, la dimostrazione dell’efficacia della teoria viene da studi sistemici applicati su scala globale: dai milioni di utenti di una piattaforma social agli utenti di un sistema di posta elettronica, dai network internazionali di collaborazione scientifica a virus e agenti patogeni: la rapida diffusione dell’infezione da Covid, ad esempio, ha rappresentato un’ulteriore prova che, entro sei cicli di infezione, anche un virus può velocemente attraversare il pianeta”, conclude il ricercatore. 

Patrizia Lazzarin, 17 luglio 2023

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