Il sessismo è in tavola

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Il sessismo è in tavola è il tema dibattuto con convincenti argomentazioni nel libro intitolato Faminismo di Nora Bouazzouni, una giornalista parigina. Alla scrittrice piace cucinare, fotografare i suoi piatti, ma soprattutto far comprendere che il femminismo è necessario ancora oggi. Quale relazione potrebbe esistere fra il patriarcato e una bistecca, soprattutto oggi? Dove ha avuto origine la supremazia degli uomini sulle donne?

La sua analisi parte dalla contemporaneità e dal luogo in cui vive: la Francia e si allarga al mondo intero. Le contraddizioni emergono una ad una. L’autrice si chiede come è possibile che nel suo paese il 94% degli chef sia uomo. Incredibile poi, che l’attrice Kaley Cuoco che interpreta Penny, la bella vicina senza cervello nella serie televisiva Big Bang Theory, alla giornalista della rivista americana Redbook che le domanda se si sentiva femminista, risponde: “Sbaglio se dico no? Cucino per Ryan cinque sere su sette, questo mi fa sentire una casalinga, mi piace?”

Sembra dunque che molte donne come Kaley abbiano una visione confusa della lotta femminista e delle femministe pronte, a loro avviso, ad attaccare le donne che si dedicano con piacere ad attività considerate, per antonomasia, di ambito femminile, come la cucina, il  trucco, il ricamo Dove sta la differenza? Cucinare per piacere può essere una bella scelta, ma esservi costrette fa la differenza. La schiavitù delle donne inizia dalla preistoria quando gli uomini capirono il loro ruolo nella riproduzione della specie.

L’osservazione degli animali nel momento in cui gli umani cominciarono ad abbandonare il nomadismo e iniziarono  ad allevarli fece perdere alla donna quell’aura di mistero in cui era avvolta. L’uomo comprese che per avere il potere era importante possedere i mezzi di produzione e di riproduzione. E l’uomo, scrive l’autrice, ha sottomesso le donne ancora prima di mettere le pecore in un recinto. Si arroga il diritto di rubarle per indebolire il vicino o di scambiarle per ottenere una tregua, un territorio, delle risorse o ancora altre donne.

Il dominio sul genere femminile va di pari passo di quello sulla Natura, e si fonda su una presunta superiorità maschile. L’essere umano maschile ha quindi il diritto a mangiare meglio e nel corso dei secoli nelle famiglie spesso il cibo più proteico veniva dato agli uomini, soprattutto la carne che contiene proteine e che nutriva maggiormente rispetto ad altri cibi, di cui spesso non si conosceva il potere energetico. Ora sappiamo che le lenticchie e l’alga spirulina contendono questo primato alla carne rossa.

La cosa ci appare ancora più ingiusta se riflettiamo che le donne a causa del ciclo mestruale e durante la gravidanza hanno bisogno maggiormente di ferro. Ma tornando all’argomento iniziale del libro di Nora Bouazzouni, ossia le donne ai fornelli, lei ci spiega  quante discriminazioni ostacolino la crescita professionale della donna chef.

 Ne cita differenti. Fra queste, le affermazioni di  Paul Bocuse, considerato uno dei più grandi cuochi del XX secolo e della cucina mondiale  che, nel non lontano 1977 dichiarava in televisione che: “le donne sono senza dubbio delle ottime cuoche per una cucina tradizionale, … per nulla inventiva … ma non sono buone chef”. Sembra corretto ricordare, a questo proposito, che egli era cresciuto alla scuola di una delle più grandi chef francesi: Eugènie Brazier, la prima donna con Marie Bourgeois a ottenere tre stelle Michelin nel 1933.

 Il machismo è duro a morire ancora oggi in cucina come testimonia chi, donna, esce dalla formazione professionale per entrare nel mondo del lavoro. Il patriarcato, inoltre si nutre dell’insicurezza femminile alimentata dalla stampa che propone come esempi da imitare le modelle delle grandi sfilate e delle riviste patinate. Per inseguire quei modelli le donne si sottopongono a schiavitù alimentari. Sono paradigmi che esse non hanno scelto in origine, ma che la mentalità maschile creando delle dicotomie bella-snella, obesa-brutta e, optando per la prima ipotesi, ha prodotto costruendo in questo modo delle gerarchie. Ha diviso  le donne, ha creato modelli, ha scelto le prime.

L’uomo ha mantenuto il potere … Il cibo rimane lo spartiacque … Il libro Faminismo di Nora Bouazzouni appartiene alla collana le Sagge della casa editrice le plurali. La collana mette in luce la sapienza delle donne e si occupa di temi diversi, dalla performance di genere all’ecologia, dall’utilizzo del linguaggio sessista al razzismo.

Patrizia Lazzarin, 26 luglio 2023

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Festivaletteratura a Mantova. Agevolazioni per i giovani

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Oggi alle ore 21:00, in Piazza Leon Battista Alberti, il catalogo di Festivaletteratura 2023 che si svolgerà dal 6 al 10 settembre sarà presentato al pubblico pronto a svelare, accanto ai nomi delle autrici e degli autori ospiti, gli appuntamenti in programma a settembre. Il libro tascabile di 240 pagine è arricchito da contributi d'autore scritti appositamente da Ruth PadelOlga CampofredaAndreea SimionelAlberto Rollo e Vincenzo Latronico, a cui si aggiungono racconti di progetti ed eventi del prossimo Festival firmati da Christian EliaRadio RaheemIlaria Rodella e We Are Muesli.

La serata nella piazza simbolo di Festivaletteratura sarà animata dall'architetto Luca Molinari, amico di vecchia data della  manifestazione, che proprio all'ombra del gioiello architettonico nato dal genio di Leon Battista Alberti, prendendo spunto dalle appassionate riflessioni del recente saggio La meraviglia è di tutti. Corpi, città, architetture , terrà una lectio sul significato della parola "meraviglia" e su quanto essa ci stimoli a capire i luoghi e i paesaggi che abitiamo.Nel corso dell'evento a ingresso libero, i soci Filofestival potranno ritirare gratuitamente la propria copia del catalogo cartaceo, mentre i non tesserati potranno acquistarne una copia al prezzo simbolico di 3 euro. Presso il banchetto allestito dall'Associazione Filofestival sarà possibile rinnovare o sottoscrivere la propria tessera per non farsi sorprendere dalla scadenza del 15 agosto, ultimo giorno utile per il tesseramento.

Festivaletteratura vuole favorire quest’anno la partecipazione al Festival per chi ha tra i 18 e i 35 anni: grazie a una serie di agevolazioni sarà possibile soggiornare e mangiare a Mantova a prezzi calmierati e godere di uno sconto sui biglietti. I pacchetti comprendono un posto letto in una palestra attrezzata, alcuni buoni-pasto da utilizzare in strutture convenzionate e la tessera Filofestival per prenotare in anticipo e a prezzo ridotto i biglietti per gli eventi del Festival.

Dormire

    Una sistemazione spartana ma confortevole in una palestra vicino al centro della città, raggiungibile in 15-20 minuti a piedi o attraverso una navetta gratuita. Due grandi camerate allestite con brande individuali, dotate di docce e servizi igienici.

Mangiare

    Un buono-pasto per ogni giorno di soggiorno a Mantova, da usare presso il punto ristoro di Festivaletteratura (lo stesso che ospita volontari e autori ospiti) o nei diversi food truck di Piazza Sordello.

Accesso agli eventi

    Il programma del Festival comprende circa 300 incontri e appuntamenti, tra questi sono più di 80 gli eventi a ingresso gratuito. Per tutti gli altri eventi in programma, grazie alla tessera Filofestival inclusa nel pacchetto, sarà possibile acquistare i biglietti in anticipo – a partire dal 30 agosto – e a prezzi scontati

Chi può accedere ai pacchetti?

    Possono accedere tutte le persone tra i 18 e 35, fino a esaurimento dei posti disponibili. È possibile aderire fino al 14 agosto.

Costi dei pacchetti

    1 notte + 1 buono pasto + tessera Filofestival: 30€ 2 notti + 2 buoni pasto + tessera Filofestival: 40€ 3 notti + 3 buoni pasto + tessera Filofestival: 50€ 4 notti + 4 buoni pasto + tessera Filofestival: 60€

 Per informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Patrizia Lazzarin, 25 luglio 2023

 

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Luca Signorelli, pittore di luce e poesia

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Luca Signorelli ha illuminato il percorso creativo dei grandi pittori del Rinascimento come Michelangelo e Raffaello. La sua parabola artistica si costruisce sulla lezione pierfrancescana con i suoi insegnamenti sull’uso della luce e, acquisisce forza dalla frequentazione della bottega di Andrea del Verrocchio, dove apprende il gusto per una linea dei corpi scattante. Attento alle novità degli ultimi tre decenni del Quattrocento studia la  produzione del Pollaiolo e di Benedetto da Maiano e osserva la pittura fiamminga giunta a Firenze. Sui ponteggi della Cappella Sistina incontra Perugino, Bartolomeo della Gatta e in particolare ha l’occasione di conoscere la pittura di  Botticelli, Ghirlandaio, Rosselli e Pinturicchio.

Possiamo considerare Signorelli uno degli artisti che più ha amato il gusto della sperimentazione e anche fra i più longevi del nostro Rinascimento. Egli torna protagonista nella sua città natale mentre sembrano risuonare i rintocchi di una campana lontana nel tempo. Quest’anno ricorrono infatti i  500 anni dalla sua morte e Cortona celebra l’artista con una  mostra che ripercorre la parabola pittorica del Maestro, affiancata a itinerari tematici in città e nelle località tosco umbre di riferimento.Il padre del pittore Raffaello, Giovanni Santi, suo contemporaneo, racconta che l’artista modificava spesso i suoi disegni e i progetti preparatori come mostrano anche le radiografie e le foto agli infrarossi di oggi. Questo modo di operare gli permise di inventare anche nuove disposizioni e tipologie di figure.

La fortuna postuma del pittore si costruisce tuttavia grazie alle considerazioni dello storiografo Giorgio Vasari nelle due edizioni dell’opera delle Vite dove si legge: “Pittore eccellente … fu nei suoi tempi tenuto in Italia tanto famoso e l’opere sue in tanto pregio, quanto nessun altro in qualsiasi voglia tempo sia stato giammai … Nell’opere che fece di pitture mostrò il modo di fare gli ignudi, e che si possono, sebbene con arte e difficoltà, far parere vivi.”

Per quanto riguarda le ragioni dell’importanza di Luca Signorelli – scrive Tom Henry, il curatore della mostra,  nel saggio introduttivo al catalogo edito da Skira - la risposta breve è che egli merita un posto di rilievo nella storia della pittura del Quattrocento grazie alle sue grandi qualità di colorista, pittore scultoreo e iconografo altamente originale... Per questo riveste un ruolo importante nello sviluppo dell’arte italiana del Rinascimento. L’arte di Raffaello e Michelangelo si sarebbe sviluppata in modo diverso senza lo stimolo di Signorelli; il fascino di una mostra monografica consiste proprio nella possibilità di evidenziare questo dato.”

In questo discorso che ci porta ad approfondire l’arte del Maestro, utili sono anche le osservazioni della studiosa statunitense Claire van Cleave che ritiene che per comprendere i nudi di Michelangelo è utile “prima apprezzare le anticipazioni tecniche di Signorelli disegnatore e comprendere quanto sia radicalmente diverso dai suoi contemporanei “…

Nella città natale a cui Signorelli fu sempre legato, rivestendo anche numerosi incarichi pubblici nonostante i viaggi e la ripetuta lontananza, sarà possibile ammirarlo ora fino all’otto ottobre, a Palazzo Casali, nella preziosa rassegna intitolata Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia”. Essa è stata  promossa dal Comune di Cortona, dal MAEC–Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal MIC ed è stata  organizzata da Villaggio Globale International.

La lunga carriera di  Signorelli  durata sessant’anni  e che si è avvalsa delle commissioni  di mecenati  famosi  come Pandolfo Petrucci il Magnifico, Lorenzo de’ Medici, Papa Sisto IV e Papa Giulio II  era priva di una visione d’insieme a causa soprattutto della dispersione dei lavori dell’artista cortonese in tanti luoghi, in Italia e all’estero, a partire dagli importanti cicli di affreschi che lo hanno reso famoso e che non sono amovibili.

Dopo settant’anni dalle mostre del 1953 a Cortona e a Firenze, una trentina di opere dell’artista provenienti da prestigiosi musei italiani e stranieri offrirà l’opportunità di consacrare definitivamente Luca da Cortona tra i grandi artisti del tempo, grazie anche agli studi degli ultimi anni.

La rassegna prosegue poi nel territorio con gli “Itinerari di Signorelli”  in città, in particolare al Museo Diocesano e nella chiesa di San Niccolò.

Sono da segnalare i numerosi importanti restauri realizzati per questa occasione, a partire dal tondo raffigurante La Madonna e il Bambino con santi” dell’Accademia Etrusca di Cortona. Tra  le novità scientifiche si annovera la ricomposizione, per quanto ancora possibile, della straordinaria Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505 per la chiesa di Sant’Agostino a Matelica, smembrata e dispersa  a metà del XVIII secolo.  Abbiamo poi la presenza di due preziosi pannelli con la “Nascita” e “Il miracolo di San Nicola” ( 1508 – 1510 c.), per la prima volta  in Italia dagli Stati Uniti d’America e il ricongiungimento della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano - raffigurante la “Madonna e il Bambino in trono” - con la relativa predella, composta da tre pannelli in prestito dagli Uffizi di Firenze, in cui il pittore  mostra tutta la sua vena narrativa.

 Conferenze, concerti, lectio …,  legati a Signorelli e al contesto storico e culturale in cui egli visse e operò, accompagnano la rassegna.

Patrizia Lazzarin, 20 luglio 2023

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