Il Colle? Sarà vera battaglia

Renzi ha l’esigenza di inviare al Quirinale, ora occupato da Re Giorgio, un nome amico, un personaggio tranquillo con pochi grilli per la testa, e soprattutto un signore o una signora in grado di ripristinare la natura parlamentare del modello politico italiano. Il che è impresa improba, complicata quanto rimettere il dentifricio dentro il tubetto. Ormai anche i costituzionalisti più ligi alla lettera della Costituzione propendono per una funzione sempre più incisiva e operativa della suprema magistratura dello Stato. In un Paese normale, sarebbe già all’opera un’assemblea costituente per fare chiarezza sulla diarchia tra Quirinale e Palazzo Chigi, diarchia che rischia di sconvolgere la filiera decisionale. Ma l’Italia non è un Paese normale. Un editorale di Giuseppe De Tomaso su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Prodi al Quirinale? Renzi lo ama

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Tra le promesse e i fatti del premier, niente o quasi

Il premier è al suo giro di boa

Non è il caso di infierire con l’elenco delle scadenze disattese e degli impegni non rispettati, ma credo che chiunque provi a ripercorrere questi dieci mesi non potrebbe non constatare che quasi nulla di ciò che era stato annunciato entro una certa data è stato portato a termine nei tempi previsti, e buona parte attende tuttora di essere portato a compimento. Le considerazioni di Luca Ricolfi su La Stampa.

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Abuso di decreti legge e di voti di fiducia

Un Consiglio dei ministri alle 4.40 del mattino, un altro convocato alla vigilia del Natale: dev’esserci una guerra, benché nessuno l’abbia dichiarata. L’urgenza impedisce programmi a lungo termine, però in compenso alleva misure frettolose, strafalcioni, commi invisibili come quelli votati (si fa per dire) dai senatori sulla legge di Stabilità. In terzo luogo e infine, chi decide sull’urgenza? Per dirne una, quest’autunno il Parlamento si è riunito a raffica per eleggere due giudici costituzionali. Ne ha eletto uno, dell’altro non si sa più nulla. Il primo era urgente, il secondo no.

Il governo Renzi non conosce le regole della democrazia

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