Partiti all'assalto della Cassa

Perché non dare alla Cassa Depositi e Prestiti il compito di finanziare la ristrutturazione dei nostri oltre 33.000 edifici scolastici? Il ministro Giannini ha avviato una ricognizione dello stato di salute di questi edifici. Il risultato sarà che un gran numero richiede interventi anche urgenti. Non solo strutturali: le scuole che hanno una moderna sala computer per gli alunni, o anche solo un collegamento a Internet, sono una rarità. L'editoriale di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera.

I pochi soldi per le scuole, Renzi rifletta

Leggi tutto...

Soccorso verdiniano a Renzi

La disinvoltura con cui i nostri uomini politici agiscono sia a Montecitorio che a Palazzo Madama è davvero stupefacente! Al di là delle assicurazioni sullo stato di salute della maggioranza di governo (il premier e la sua fedelissima Maria Elena Boschi danno la sensazione di poter navigare tranquilli e che le inquietudini sono pane quotidiano per la minoranza del suo partito ed i suoi oppositori) ci sono da segnalare alcune cose: Renzi è fiondato a Palazzo Chigi non grazie ad elezioni svoltesi democraticamente ma per lo spintone di Giorgio Napolitano e a seguito della pugnalata alle spalle di Enrico Letta. Il tenere contemporaneamente la leadership del partito e l’incarico del premierato sa di manovra furbesca. L’Italia non è la Gran Bretagna, dove sono i risultati elettorali a consentire a David Camweron di insediarsi al n. 10 di Downing Street. Il richiamo alla democrazia britannica è fuori luogo. Lui ha di fatto cacciato a pedate tutti i suoi oppositori. Si è scelto tanti giovani (come a suo tempo fece Silvio Berlusconi) imbarcando mezze figure discretamente incompetenti. Lo statista si distingue per circondarsi di personalità capaci di formare una squadra di governo che possa traghettare il Paese dalle secche di una crisi violenta. La coerenza di comportamenti è poi indispensabile. Gli elettori non si tradiscono. Invece è quello che va facendo il nostro Matteo. Qualche anno fa si è gridato allo scandalo per  i voltagabbana Scilipoti e Razzi (insieme ad altri parlamentari) che decisero di fare il salto della quaglia e sostenere un vacillante Berlusconi. Che la sfangò e restò in sella ancora per qualche mese. Oggi la situazione sta diventando esplosiva con cambia di casacca quasi giornalieri. Sembra che siano quasi 300 (un terzo del totale)  i parlamentari che, portati a Montecitorio o Palazzo Madama da un partito, abbiano saltato il fosso e siano saliti sul carro del vincitore fiorentino. Gennaro Migliore da Sel al Pd. Denis Verdini da Forza Italia al quasi Pd, Stefania Giannini da Scelta Civica al Pd. Per citarne alcuni. La soluzione del problema del tradimento dell’elettore sta nello scioglimento delle Camere e l’indizione di nuove elezioni. Scelta non fatta perché i signori parlamentari ci tengono alla cadrega. Non la mollano per niente al mondo. La coerenza dovrebbe restare una virtù per l’uomo politico che rappresenta gli interessi, le aspirazioni di una collettività e non, come concretamente accade, interessi solo di una o più lobby. Ebbene, ho la sensazione che l’esecutivo di Matteo Renzi curi gli interessi dell’imprenditoria e che per poco gli stiano a cuore le esigenze di un territorio violentato da una cementificazione selvaggia e di milioni di giovani alla disperata ricerca di un posto di lavoro che non riescono a trovare. E’ legittimo che un parlamentare cambi idea. Sarebbe opportuno che si dimettesse, anzi, fosse obbligato a dimettersi, e tornasse a fare il libero cittadino come tutti noi. Questa legislatura on rispecchia il voto dell’elettorato del febbraio del 2013. Matteo Renzi, tra l’altro, non è neanche deputato. Gli italiani non gli hanno affatto consegnato il Parse. Lui si è abusivamente insediato a Palazzo Chigi speditovi là da un Giorgio Napolitano stanco e affaticato e non più in sé. Se ne ricordi. L‘uomo (che si ritiene l’edere di Machiavelli) è capace di altri tradimenti.”Enrico stai sereno!”. Alla faccia!  Parla di lavoro, di Jobs Act, ma Matteo non ha mai lavorato in vita sua. La disinvoltura con cui i nostri uomini politici agiscono sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, ma anche a Palazzo Chigi, è davvero stupefacente! Serve una legge elettorale condivisa. Serva una riforma del Senato condivisa. Servono scelte di governo condivise. Ma questo Renzi lo capisce? Temo di no.

Marco Ilapi -15 settembre 2015

Leggi tutto...

Renzi ha distrutto la scuola di tutti

Con una firma, in pochissimi secondi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha vanificato il lavoro grande di centinaia di migliaia di persone che – chi più chi meno – si sono adoperate perché il Ddl scuola non diventasse legge. Ha scavalcato il parere – espresso nei termini della civiltà democratica e dell’elaborazione costruttiva – di docenti, studenti e genitori che hanno detto no alla sedicente Buona Scuola di Renzi per proporre un’alternativa. Ha ignorato con disinvoltura i docenti che per 8 giorni – sotto un caldo asfissiante – hanno condotto lo sciopero della fame nelle vicinanze del Quirinale. Un commento dell'insegnante Marina Boscaino su Il Fatto Quotidiano.

La Buona Scuola di Renzi? Genuflessione per Matteo

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .