"Stiamo riaccendendo l'epidemia per salvare il turismo"

"Quel che posso dire io, che non sono un virologo e mi occupo di analisi dei dati, è che i segnali delle ultime due settimane non sono per niente rassicuranti. Se guardiamo quel che succede a livello nazionale, possiamo anche non accorgerci di quel che sta accadendo, perché il dato nazionale è una media, in cui le curve epidemiche dei vari territori si mescolano e giocano a rimpiattino fra loro, nascondendo quel che succede nei territori critici. Ma se si scende al livello più basso consentito dai dati della protezione Civile, ossia a livello provinciale, si riesce a vedere quel che a livello nazionale si intravede appena, e cioè che sono una quindicina le province in cui la curva epidemica, anziché continuare a scendere, ha invertito la sua corsa e ha iniziato a risalire". L'intervista al prof. Luca Ricolfi da parte di Gianni De Vecchio su Huffington Post.

Ricolfi: "Non abbassare la guardia, il Covid non è sconfitto"

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Ricolfi: "Occorre diminuire la pressione fiscale. Subito"

Il sociologo prof. Luca Ricolfi, della Fondazione David Hume: "Nell’equazione dello spread il deficit annuale non entra, mentre hanno un ruolo importante (di contenimento) le prospettive di crescita di un paese. Se cresci, questa mera circostanza calmiera lo spread. Ma bisogna convincersi che crescere molto di più di oggi è la nostra unica possibilità, se non vogliamo beccarci dieci anni di austerità. Chi obietta che non ci sono le “risorse” per alleggerire la pressione fiscale sui produttori dovrebbe rispondere a questa domanda: quanto ci costa, in termini di erosione della base imponibile (e quindi del gettito), il fallimento di migliaia e migliaia di imprese che, con questa pressione fiscale, non riescono a restare sul mercato?" L'intervista di Gianni Del Vecchio su Linkiesta.

La burocrazia da rivoltare come un calzino

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Lavoro che non cresce, Renzi mente

Il precariato è al massimo storico, la ripresa occupazionale è modesta, la narrazione del governo è “al servizio della conservazione del potere”. E’ questo il bilancio che Luca Ricolfi, sociologo e docente di analisi dei dati all’Università di Torino, traccia del Jobs act un anno dopo l’entrata in vigore dei primi decreti della riforma. Il capo del governo “sembra non comprendere il significato delle statistiche di cui parla”. L'articolo di Stefano De Agostini su il Fatto Quotidiano.

Lavoro, il gioco delle tre carte del premier

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