Crisi, i Paperoni d'Italia se ne infischiano

Le dieci famiglie con i maggiori patrimoni ora sono diventate più ricche di quanto lo sia nel complesso il 30% degli italiani (e residenti stranieri) più poveri. Quelle grandi famiglie a questo punto detengono nel complesso 98 miliardi di euro. Per loro un balzo in avanti patrimoniale di quasi il 70%, compiuto mentre l'economia italiana balzava all'indietro di circa il 12%. I 18 milioni di italiani al fondo delle classifiche della ricchezza sono scesi invece a 96 miliardi: una scivolata in termini reali (cioè tenuto conto dell'erosione del potere d'acquisto dovuta all'inflazione) di poco superiore al 20%. Quanto poi a quelli che in base ai patrimoni sono gli ultimi dodici milioni di abitanti, il 20% più povero della popolazione del Paese, lo squilibrio è ancora più marcato: nel 2013 le 10 famiglie più ricche d'Italia hanno risorse patrimoniali sei volte superiori alle loro. Un editoriale di Federico Fubini su la Repubblica. 

Italiani sempre più poveri, pochi ancor più ricchi di prima

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Ue, salvare l'euro a tutti i costi

Il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, vuoe salvare la moneta unica e non pensa di avere molto tempo davanti: neanche ora che i governi più influenti e la stessa Bce, con discrezione, si preparano a rimettere mano al Trattato europeo nel 2015 per raddrizzare l'edificio della moneta unica. Così Federico Fubini su la Repubblica.

Maastricht, sarà addio?

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Giù i prezzi dei prodotti petroliferi

Gli arabi fanno precipitare il prezzo del greggio. Stati Uniti, Canada e Russia sono in allarme. La mossa di Ali Bin Al-Naimi, ministro saudita del petrolio, potrebbe mirare a mettere fuori mercato parte della nuova concorrenza statunitense. A seconda degli impianti, gli idrocarburi estratti dalla roccia di scisto in America producono redditi a prezzi fra i 40 e i 115 dollari. Per i sauditi, tenere il greggio a 70 significa sperare di spiazzare parte della nuova produzione americana. La stessa estrazione di greggio dalle sabbie bituminose in Canada, sostenibile solo a 80 dollari, finirebbe per costare centinaia di miliardi di perdite alle compagnie occidentali che vi hanno investito. Si tenga conto che in Arabia Saudita il costo di estrazione di un barile di greggio è di soli 12 dollari, quindi lo spazio per mantenere gli attuali livelli di produzione è assai ampio. Le considerazioni di Federico Fubini su la Repubblica.

Crollano i prezzi del petrolio 

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