Vivesse oggi De Gasperi si metterebbe le mani nei capelli davanti alle accuse che piovono sull'Unione europea, quasi che sia colpa di Bruxelles il mancato utilizzo, da parte italiana, dei fondi comunitari; quasi che sia colpa di Bruxelles la sopravvivenza di un mercato del lavoro dannoso per tutti (imprese e dipendenti); quasi che sia colpa di Bruxelles la politica contraddittoria sulla previdenza; quasi che sia colpa di Bruxelles il basso rilievo assegnato alla ricerca tecnologica. Tranne che per le occhiate sulle voci del bilancio, l'Unione europea non ha voce in capitolo pressoché su nulla. Infatti, nella stessa Europa, ci sono nazioni che reggono meglio e nazioni, come la nostra, che continuano a dare il peggio di se stesse. Così Giuseppe De Tomaso su La Gazzetta del Mezzogiorno.

L'Italia ha bisogno di un nuovo De Gasperi

Formalmente il leader di Forza Italia è il capo dell’opposizione. Di fatto è la principale stampella del governo. Non solo. Anche l’imprenditore Berlusconi si giova della situazione. Nessuno pronuncia fatwe contro Mediaset, nessuno torna a battere il tasto sulla legge per il confitto di interessi. Berlusconi, in passato, è stato di certo più potente di quanto lo sia oggi. Ma adesso è di sicuro più influente, la qual cosa, per chi è metà politico metà uomo d’affari, è assai più conveniente.

L’eliminazione dei Tar, argomentava, avrebbe bloccato sul nascere la lunga spirale di ricorsi che scatta, quasi automaticamente, dopo l’aggiudicazione di un appalto o dopo l’espletamento di un concorso pubblico. Infatti. Laddove s’intravvede una decisione dai sicuri effetti economici, si ricorre immancabilmente al giudice amministrativo, con gravi contraccolpi per la realizzazione delle opere o per il via libera definitivo a una prova concorsuale. Insomma, un guazzabuglio permanente nel pieno di una lentocrazia quasi strutturale. E l’economia si ferma o arretra. Così Giuseppe De Tomaso su La Gazzetta del Mezzogiorno.

E se abolissimo i tribunali amministrativi?