I pregi non riconosciuti della scuola italica

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La scuola italiana è migliore di quel che, a prima vista, si potrebbe pensare. Il punto non sia fare lavorare gli studenti in esperienze come McDonald’s, ma pensare a come rivalutare il liceo, che fornisce un curriculum di enorme qualità e di dissonante originalità rispetto agli standard internazionali. Neanche ad Eton studiano filosofia e storia dell’arte bene come nelle scuole pubbliche italiane: perché non valorizzare questa specificità nel contesto di un capitalismo moderno, più networked e digitale? L'opinione di su Il Sole 24 Ore.

Contrordine, i licei italiani sono i migliori

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Riprendere il dossier "riforma delle istituzioni"

Il ministro Carlo Calenda: «Abbiamo perso la sfida della costruzione di un sistema più forte ed efficiente. Ritengo questo nodo fondamentale in uno scenario internazionale pieno di incertezze. La sicurezza nazionale viene messa a rischio da un sistema che rallenta l’implementazione delle decisioni, favorisce il prosperare di particolarismi e ci trasforma nella Repubblica dei ricorsi al Tar e dei feudi locali. La prossima legislatura dovrà avere al centro questo tema, diventato tabù dopo il referendum. Forse la strada giusta, per aumentare il coinvolgimento dei cittadini, potrebbe essere quella di un’assemblea costituente». L'intervista di Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera.

Il ministro Calenda, le riforme nel cassetto

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Le promesse da marinaio dei partiti

C’è una sorta di strabismo che colpisce i politici quando si avvicinano le elezioni. Volendo acquisire consenso, l’unica strada che riescono a percorrere è quella delle promesse. Promesse con cui vorrebbero rendersi paladini dei cittadini. E che quasi mai riescono a realizzare visto che, come spesso accade, sono promesse basate su maggiori spese che i conti dello Stato non consentono. Non è spiegabile altrimenti come negli ultimi anni si siano smarrite strade che ormai sembravano acquisite e che portavano benefici alla maggioranza dei cittadini, non a lobby organizzate. Il caso della concorrenza è emblematico. L'editoriale di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera.

Tutti i partiti promettono quello che non possono dare

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