Italia, la crescita è ancora lontana

L’Italia, deve ridurre il deficit strutturale di appena lo 0,1% del Pil, rischia un deterioramento del Pil pari allo 0,2%. Cosa che potrebbe condurre a una “deviazione” da far rientrare. Di nuovo, il tema di una crescita debole che assieme all’alto livello del debito collocano l’Italia tra i paesi con «squilibri eccessivi» che necessitano «azioni decise e un monitoraggio specifico». Un articolo di Guido Gentili su Il Sole 24 Ore.

C'è la ripresina, ma non è merito di Renzi

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L’errore (grave) di Sergio: la firma sull'Italicum

 

Prime critiche (giustificate) sul neo presidente della Repubblica: l’aver apposto la sua firma sulla legge fortissimamente voluta da Matteo Renzi, l’Italicum. Il buon Sergio l’avrebbe dovuta esaminare con grande attenzione, proprio lui  che è stato uno dei protagonisti della bocciatura del famigerato Porcellum. A parte la considerazione che la Consulta ha impiegato quasi nove anni per eliminare una legge elettorale che dallo stesso promotore, il leghista Roberto Calderoli, era stata definita una vera e propria porcata (mentre è notizia di oggi che le disposizioni sul blocco di alcune maxi-pensioni oltre tre volte il minimo sono state cassate in poco meno di due anni!), mentre avrebbe dovuto provvedere con maggiore tempestività, con il risultato che ancora abbiamo un parlamento illegittimo. Non è notazione da poco. Il fatto rilevante, che al Colle nessuno ha valutato, è che la legge elettorale non riguarda solamente la maggioranza di governo, ma anche, e soprattutto, le minoranze. Che non hanno partecipato in sostanza, al voto finale, Anche se a Carta Costituzionale non ne fa cenno esplicito, una buona legge elettorale è nell’interesse di tutti. Se Forza Italia, il M5S, Sel e Lega Nord, insomma il variegato universo degli oppositori del premier toscano, hanno lasciato l’aula, se è pensabile che alcuni voti (forse qualche decina) sono stati regalati alla maggioranza da una mania invisibile (emuli di Beethoven al piano), beh, c’è da convincersi che forse forse l’esito della votazione finale sia sul filo di lana. Tra le altre considerazioni di merito, la cacciata dei componenti della Commissione Affari Costituzionali da parte dei vertici del Pd (e quindi di Renzi) con la sostituzione di deputati “yes men”. Poi c’è la storia della fiducia. Quando mai un partito che dispone di numeri bulgari (grazie a Porcellum) ha bisogno di ricorrere al voto di fiducia?  Daosservare che alcuni deputati sono nel frattempo, come Gennaro Migliore, Stefania Giannini, Andrea Romano, Linda Lanzillotta e altri,  saliti su carro del vincitore, novelli Scilipoti e Razzi. Una vergogna. Va be’ che Scelta Civica è diventata Sciolta Civica. Queste considerazioni l buon Mattarella avrebbe potuto e dovuto farle. Il medico non glielo aveva ordinato di firmare subito questa brutta legge per evitare il rischio infezione. Aveva tempo fino a tutto giugno 2016. Prima non si può andare a votare. C’è da completare la riforma del Senato. Altra pessima legge renziana. L’Italicum ha gli stesso difetti del Porcellum. Non tutti i partiti l’hanno votata. I primi passi del presidente della Repubblica sono assai incerti. Come se avesse sudditanza psicologica del caudillo Renzi. No, così non va. Intanto continua lo smottamento del Pd. Quando avremo il PdR, il partito di Renzi? Un’ultima (buffa) considerazione: se alle prossime consultazioni (nel 2018?) l’economia non si è ripresa con ritmi di crescita del 2/3 per cento, sì da rilevare un aumento dell’occupazione, i rischi sono che possa prevalere una lista che al secondo turno sconfigga Matteo Renzi. Al primo turno è assai improbabile che il Pd si attesti suopra il 40% dei voti.  Matteo, stai sereno, dicono Grillo e Salvini.

Marco Ilapi

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Senza un'opposizione credibile Matteo gongola

Se il premier sentirà sul collo il fiato di un’opposizione vigorosa (che non significa affatto agitata, scomposta o urlatrice) con serie possibilità di sconfiggerlo, di mandarlo a casa nelle elezioni successive, allora è probabile che egli venga costretto dalla forza delle cose a ben governare. Se Renzi dovrà invece fronteggiare un’opposizione non credibile, plausibilmente incapace di batterlo elettoralmente, se avrà la sensazione dell’impunità qualunque cosa egli dichiari o faccia, e qualunque errore commetta, allora non ci saranno santi: il suo diventerà rapidamente un malgoverno. Un editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

Renzi durerà? Dipende dalle opposizioni

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