Usa, elezioni a novembre, i rischi per Donald Trump

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Non sarà Donald Trump a tagliare i ponti con Mohammed bin Salman. Il presidente statunitense ha chiarito che la sparizione e il presunto omicidio del giornalista saudita residente negli UsaJamal Khashoggi, attribuiti da più parti all'apparato di potere che tira le fila del Regno, non sono condizioni sufficienti per compromettere i rapporti «eccellenti» con il principe ereditario. A guastarli, tuttavia, potrebbero contribuire le pressioni esercitate, con crescente intensità, dal Congresso statunitense. Anche alla luce delle ormai imminenti elezioni di metà mandato, le cosiddette midterm, in programma il 6 novembre prossimo e suscettibili di terremotare gli equilibri politici interni al Campidoglio a svantaggio di Trump e, di riflesso, del rapporto tra Usa e Arabia Saudita. Il commento di Sergio Colombo su lettera43.

Trump, l'Arabia Saudita e le elezioni di Midterm

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Il mondo siede su una polveriera pronta ad esplodere

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L’inizio dell’anno è il momento giusto per soppesare i rischi. Ci aspettano importanti rischi economici tra i quali anomalie dei prezzi degli asset provocate da un decennio di tassi di interesse bassissimi, spostamenti della domanda causati dal cambiamento in atto nella struttura dell’economia cinese e la persistente debolezza delle economie europee. Ma i rischi più a lungo termine sono di natura geopolitica e vengono da quattro fonti: Russia, Cina, Medio Oriente e cyberspazio. L'editoriale di Martin Feldstein su Il Sole 24 Ore.

Quattro le polveriere nel mondo

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Carburanti, prezzi giù, ma a guadagnarci è l'erario

In Europa gli effetti dei bassi prezzi del petrolio sono quasi tutti positivi, se si eccettuano le pressioni deflattive. Vi sono 300 milioni di automobilisti, di cui 35 milioni sono italiani, e vedere i carburanti a nuovi minimi restituisce loro fiducia, quella che manca da anni per far ripartire i consumi. Nel ponte dell’Immacolata, a giudicare dalle lunghe code sulle autostrade, in particolare verso l’Austria, sembra che ciò stia accadendo, anche perché molti, oltre ad andare ai mercatini di Innsbruck, gradiscono fare il pieno all’estero dove i prezzi, per minori tasse, sono inferiori di 30 centesimi al litro rispetto ai nostri. Il gasolio ad esempio si colloca su 1,05 euro per litro contro i nostri 1,35. Un articolo di Davide Tabarelli su Il Sole 24 Ore.

Italia, benzina troppo cara, il pieno si fa all'estero

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