Prezzo del petrolio, Riad contro tutti

Sulla guerra del prezzo del greggio, il risparmio energetico (500 miliardi di dollari in occidente) andrà tutto a vantaggio (per lo meno in Italia) dell'erario. Gli indici di borsa stanno letteralmente crollando, più ricchezza sarà bruciata che creata. Senza parlare poi della scarsa elasticità dei prezzi al dettaglio, con molta probabilità gran parte della riduzione del costo verrà assorbita dalle tasse ed alla pompa continueremo a pagare tanto quanto pagavamo quando il prezzo del petrolio era a 100 dollari. Le riflessioni dell'ecoomista Loretta Napoleoni su Il Fatto Quotidiano

E' nuovamente guerra sulle fonti energetiche

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Giù i prezzi dei prodotti petroliferi

Gli arabi fanno precipitare il prezzo del greggio. Stati Uniti, Canada e Russia sono in allarme. La mossa di Ali Bin Al-Naimi, ministro saudita del petrolio, potrebbe mirare a mettere fuori mercato parte della nuova concorrenza statunitense. A seconda degli impianti, gli idrocarburi estratti dalla roccia di scisto in America producono redditi a prezzi fra i 40 e i 115 dollari. Per i sauditi, tenere il greggio a 70 significa sperare di spiazzare parte della nuova produzione americana. La stessa estrazione di greggio dalle sabbie bituminose in Canada, sostenibile solo a 80 dollari, finirebbe per costare centinaia di miliardi di perdite alle compagnie occidentali che vi hanno investito. Si tenga conto che in Arabia Saudita il costo di estrazione di un barile di greggio è di soli 12 dollari, quindi lo spazio per mantenere gli attuali livelli di produzione è assai ampio. Le considerazioni di Federico Fubini su la Repubblica.

Crollano i prezzi del petrolio 

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