Comuni in dissesto, è allarme per Palazzo Chigi

Comuni in dissesto, è allarme per Palazzo Chigi

Negli anni passati il debito è stato la grande leva che ha permesso ai sindaci di poter disporre di notevoli entrate aggiuntive per finanziare, tra l'altro, propagande elettorali e clientelismi. Disponibilità di cassa – priva di reali coperture - che ha consentito di presentare ai propri elettori, di volta in volta, bilanci allegri e immaginifici, lasciando in eredità alle amministrazioni successive l'onere di dover far fronte ai deficit che man mano si accumulavano. A onor del vero, ma non certo a difesa dei tanti casi di malagestione amministrativa, va ricordato che i Comuni italiani hanno subito pesanti tagli alle entrate da parte dei governi durante gli anni dell'austerity. Nel periodo 2010-2015 la sforbiciata alle loro entrate è stata pari complessivamente a 8,6 miliardi di euro. Un'ulteriore riduzione della capacità di spesa per 2,5 miliardi è stata determinata poi dall'istituzione del "Fondo crediti di dubbia esigibilità". Una serie di articoli di Alberto Custodero, Paolo Griseri, Claudio Reale e Alessanro Cecioni su la Repubblica.

Comuni falliti (o quasi) d'Italia

Newsletter

. . . .