Grexit o no-Grexit, questo il problema

Il ministro delle Finanze greco

È il terzo dopo il primo “pacchetto” da 110 miliardi di euro del 2010 e il secondo piano di salvataggio da 172,6 miliardi del 2012. Di tutto quello che i rappresentanti del nuovo governo greco avrebbero potuto mettere sul piatto, forti del loro mandato elettorale, la volontà politica espressa in quel “non voler ripagare il debito” ha sortito l’effetto di una polpetta avvelenata, inaccettabile perchè mortale per qualsiasi creditore. Da quello che si apprende da fonti bene informate, il negoziato si è subito bloccato di fronte a questo ostacolo insormontabile: nessun creditore infatti è disposto a venire incontro al debitore, a concedere per esempio un periodo di grazia o un’estensione del piano di rimborsi o un alleggerimento degli interessi, se il debitore stesso è il primo a dirgli di non avere alcuna intenzione di ripagare il debito. Un articolo di Isabella Bufacchi su Il Sole 24 Ore.

 

   

Grecia-Ue, se manca la fiducia...

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