Nuove difficoltà del sistema economico globalizzato

L'economia globale è un sistema integrato e ignorare questa realtà non serve a nulla. Attualmente, una delle realtà più importanti è la debolezza cronica della domanda privata rispetto ai redditi potenziali in alcune economie importanti.
Per convincersi, gli scettici non hanno che da chiedersi perché i tassi di interesse nominali e reali a lungo termine siano da così tanto tempo su livelli bassi. Non è l'effetto dell'allentamento quantitativo, additato spesso come capro espiatorio ma in buona parte irrilevante, come si può vedere dal fatto che i tassi sono bassi anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove le Banche centrali hanno smesso di creare moneta per comprare attività. Il Governo americano e quello inglese sono in grado di prendere soldi in prestito a trent'anni con tassi rispettivamente del 2,4 e del 2,6 per cento in termini nominali (e in termini reali, praticamente a tasso zero). Un editoriale dei Martin Wolf su Il Sole 24 Ore. 

Dollaro superstar, la nuova tappa degli squilibri globali

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Syriza mette in crisi Bruxelles

La Bce sta chiedendo agli Stati a rischio (Grecia, Italia, Francia, Spagna, ...) un impegno su programmi di riforma. Ma la Grecia insegna che questa via è percorribile solo se le misure non sono eccessivamente punitive e si combinano con altre che favoriscano la crescita. Per questo il Qe è una buona notizia: una politica monetaria fortemente espansiva potrebbe facilitare e non inibire un percorso riformatore. Purché al coraggio della Bce si associ l’azione decisa di Bruxelles. Altrimenti si scaricherebbero sull’istituto di Francoforte le tensioni di una Germania all’opposizione, mettendo a rischio la sopravvivenza della stessa Unione. Un editoriale di Lucrezia Reichlin sul Corriere della Sera. 

L'Unione Europea è ancora di là da venire

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L'Europa sappia trovare le soluzioni per uscire dalla recessione

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