Migranti, problema da risolvere con intelligenza

Pare che la vera alternativa l’abbia capita perfettamente Angela Merkel, quando nel giro di una settimana ha cambiato il suo atteggiamento verso i migranti. Prima grandi sorrisi e braccia aperte (specie verso i siriani), poi repentina retromarcia, con sospensione di Schengen e ripristino dei controlli alla frontiera con l’Austria. Perché? Semplice, perché per un attimo – quando la stazione di Monaco è stata letteralmente invasa dai richiedenti asilo – la Germania ha intravisto il rischio di diventare come l’Italia, ovvero un paese nel quale l’afflusso dei migranti avviene in modo caotico, confuso, disordinato, spesso illegale. Alla Germania e alla sua classe politica piace fare i primi della classe in tutti i campi, compresa l’accoglienza, ma non chiedete a un tedesco di accettare il disordine e la continua violazione delle regole. L'editoriale di Luca Ricolfi su Il Sole 24 Ore.

 

Immigrazione, gli errori del premier

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In Europa è allarme immigrazione

Come gli Stati Uniti sono una società di immigrati (più o meno recenti), così, piaccia o no, diventerà l’Europa. Al di là del problema dei profughi di guerra, l’Europa attira centinaia di milioni di potenziali immigrati che vivono vicinissimi ai suoi confini, per lo più con livelli di reddito infinitamente più bassi del nostro. Costruire, intorno all’Europa una muraglia, figurativa se non reale, è impossibile: non fermerebbe il flusso, avrebbe solo l’effetto di selezionare i più disperati. Controlli e selezione sì, non muri. Un editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera.

Immigrati, che fare?

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