Il doppio volto di Angela, la cancelliera di ferro

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La crisi dei rifugiati, l’esodo da regioni ormai politicamente destabilizzate, viene visto esclusivamente come una tragedia umanitaria, tralasciando gli aspetti politici. Si badi bene, si tratta di una tragedia umanitaria, ma anche la crisi del debito sovranoscoppiata nel 2010 presentava alcune delle caratteristiche che contraddistinguono questo fenomeno. Tuttavia è stata gestita come un fenomeno esclusivamente politico. Per chi non è d’accordo con questa analisi basta ricordare l’impossibilità di acquistare farmaci all’estero da parte degli ospedali e delle farmacie greche, l’epidemia dei suicidi, la disoccupazione oltre il 50 per cento, la contrazione del 25 per cento del Pil nel giro di meno tre anni. Ai greci che sprofondavano nella povertà noi europei non abbiamo offerto nessun appoggio umanitario né mostrato alcuna comprensione. L'editoriale di Loretta Napoleoni su Il Fatto Quotidiano.

Merkel ha affossato la Grecia, cambia disco con l'immigrazione siriana

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Finanziaria 2016, Renzi sfida l'Ue

La Commissione europea, a Strasburgo, si preparava a respingere la bozza di manovra di Madrid: grazie al fiscal compact ne ha il potere e voleva usarlo, perché non trova realistico il piano spagnolo di riduzione del deficit per quest’anno o per il prossimo. Poi nel giro di poche ore è cambiato tutto. Dalla Spagna sono partite telefonate verso Bruxelles e la Germania. Da Lussemburgo, dove si trovava per l’Eurogruppo, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha avuto parole di elogio per il lavoro del suo collega iberico Luis de Guindos. A un quarto d’ora dall’inizio della riunione della Commissione a Strasburgo, la procedura si è bloccata. In Spagna si vota per le politiche tra due mesi e il premier Mariano Rajoy, del Partido popular, è un prezioso alleato in Europa per la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Francia e Spagna non osservano il fiscal compact, l'Italia segue

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Una Germania debole disarticola ancor di più l'Europa

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A fragilizzare l’Europa rendendola una presenza innocua, un peso minimo sulla scena internazionale, dunque non ci sono solo Governi indeboliti da estremismi e euroscetticismi in ascesa, insieme a Stati-nazione erosi da movimenti indipendentisti che non si sa dove andranno a parare. C’è una Germania che improvvisamente appare ben diversa da quella che si credeva fosse e per questo crea nuove diffidenze e disorientamento intorno a sé risucchiando l’Unione nel gorgo delle sue enormi difficoltà. Ma chi oggi potrebbe prenderne il posto e il ruolo? Anche per questo l’Europa rischia di finire in un vicolo cieco. L'editoriale di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.

Unione Europea al capolinea

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