Acqua, hai in pugno tutte le vite

Acqua, hai in pugno tutte le vite

Acqua hai in pugno tutte le vite. Una frase densa di significati, pronunciata da una voce formata di terra color ocra mescolata a zucchero, ma anche percepita nella sua qualità miracolosa, grazie ai suoni di una musica che nei suoi  movimenti e ritmi ne restituiva l’essenza. Musica e poesia  hanno cantato ieri sera un’ode all’acqua con Mario Brunello e Mariangela Gualtieri, al Teatro al Castello “Tito Gobbi” di Bassano del Grappa. Le parole cadenzate, come frammenti di versi, della poetessa, nella loro lenta alternanza, hanno saputo affascinare i nostri pensieri. Si coglieva la maestosità della Natura e il senso panico che ci unisce a lei.

L’Acqua è un elemento  che possiede molti nomi. La incontriamo in tutte le cose che ci circondano: nello scrosciare di cascate impetuose, nel fresco ruscello che scende dalle colline, fra la nebbia che avvolge case e prati, come pioggia che scende delicata sui nostri vestiti o grandine che irrompe sulle nostre vite. Mari, Oceani … Differenti parole che indicano una sostanza di cui tutti siamo composti. Emerge il potere creativo del Logos. L’acqua ora acquista le sembianze di una dea che è ovunque. Potremmo pensare ad essa come a un iniziale incontro con il Divino. Forza buona o  … che non mostra pietà nel suo disegno sconosciuto.

Mari, superfici stupende che sentiamo quando ci immergiamo simili nella loro sostanza a quel liquido amniotico in cui tutti abbiamo galleggiato prima di nascere. Ricordi ancestrali. Nel paragone comprendiamo in minima parte la potenza dell’Infinito. Un tempo  dunque senza fine che le gocce d’acqua dell’opera d’arte di Gianandrea Gazzola, sulla scena, nella cadenza ritmica del loro cadere, facevano percepire nel suo trascorrere.

La notte che copriva le voci e la musica degli artisti sul palco aveva creato una nuvola di pace nei nostri cuori. Il musicista trasformava le parole, il mondo raccontato dalla poetessa, in armonia di sentire. Era un tempo lieve, dove abbandonare gli affanni del quotidiano e del contingente per aspirare alla grandezza dell’Universo.

Sulle note del violoncello la voce narrante ci spiegava il probabile arrivo dell’acqua nel nostro pianeta dal cielo. Come era giunta a noi? Una cometa l’aveva portata: un astro proveniente da luoghi non immaginabili dalla mente umana. Quell’acqua che ora beviamo in un bicchiere. Liquido magico che impedisce a noi di accartocciarci come le foglie secche  che spostiamo coi piedi camminando. Mariangela suggerisce di accogliere quello che viene dal mare, forza buona, ma anche capace di muovere la sua superficie con onde giganti che travolgono velieri alti come palazzi e gettarli nel fondo fra pesci ignari che continuano, nell’immensità profonda, il loro percorso vitale.

Accogliere quelle persone che il mare ci porta.  E la mente subito corre a quei gommoni pieni di persone in balia dell’acqua che a volte sembra arrabbiata. Ci impedirà essa di trasformare la nostra sostanza in pietra dura, non più in grado di sentire, di “riconoscere” persone e cose?

Lo spettacolo ha avuto un’accoglienza molto gradita da parte del pubblico che con i suoi applausi ha invitato ripetutamente a tornare sul parco Mariangela Gualtieri e Mario Brunello. Mariangela ha voluto allora ricordare la scomparsa di Michela Murgia immaginandola nel momento in cui  trapassa il nero e il buio per giungere nell’azzurro, in un’altra vita possibile.

E poi le sue  parole sono diventate un  ringraziamento alla Bellezza della Creazione. Tante stille, gocce di meraviglia che per ragioni di spazio si vogliono condensare  solamente in una breve frase. Grazie al colore che la rosa ci regala e non sa di farlo. Colori e profumi, assieme a un’innocente consapevolezza ci hanno restituito lo stupore di un bambino che si affaccia alla vita.

Questo spettacolo, inserito nel cartellone di Opera Estate, racconta il  sodalizio fra Mario Brunello e Mariangela Gualtieri, violoncello e voce poetica, capaci di mettersi  in dialogo con una speciale attenzione al tema dell’acqua, sentita e cantata come preziosa viva sostanza, intelligente e una, malgrado i suoi molti nomi.

In scena con loro, a scandire il tempo goccia a goccia, ‘’quasi-zero’’, l’installazione di Gianandrea Gazzola. La partitura musicale di Acqua Rotta spetta al violoncello di Mario Brunello che qui unisce le perfette architetture sonore di Bach, alla musica contemporanea di Sofia Gubajdulina, Peter Joshua Sculthorpe e del giovane Lamberto Curtoni. Il testo è composto in gran parte da versi inediti, scritti per questa occasione da Mariangela Gualtieri.

«Da lungo tempo con Mariangela avevamo in mente questa collaborazione tra parola e suono sul tema dell’acqua – racconta Mario Brunello – Abbiamo iniziato le prove con la siccità dello scorso fine inverno e ultimate, come un segnale chiaro della natura, con l’alluvione che Mariangela ha vissuto proprio nella sua terra, a Cesena. L’acqua comanda, l’acqua segna il tempo della vita, che ci sia o che non ci sia va presa sul serio. Come la musica, come la poesia. Per questo abbiamo voluto la presenza in scena anche dell’acqua, gocce che daranno il tempo al nostro dire, al nostro suonare e all’ascolto».

Patrizia Lazzarin, 12 agosto 2023

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