Il lavoro che non c'è, se c'è è sottopagato

Il lavoro che non c'è, se c'è è sottopagato

Secondo il rapporto “Vita da professionisti”dell’associazione Bruno Trentin, solo il 7,6% degli autonomi dichiara di non avere problemi di salute dovuti al lavoro mentre due professionisti su tre soffrono di stress, ansia, depressione, insonnia. C’è poco da stupirsi: il 44,5% del campione spiega di avere unsovraccarico di lavoro che eccede le 40 ore settimanali. A giorni una riforma delle professioni autonome promette di estendere le prime tutele a questo esercito di lavoratori. Il testo definitivo ancora non c’è, gli addetti ai lavori già lamentano in quello “base” la mancanza di alcuni tasselli essenziali, come la previsione di un compenso minimo e la questione previdenziale. Altri avvertono che “di regime dei minimi, purtroppo, si muore”. Ma a questo appuntamento, comunque sia, guardano ormai milioni di italiani. Articoli di Stefano De Agostini e Thomas Mackinson su il Fatto Quotidiano.

Il lavoro precarizzato è una tragedia, caro premier

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