Ferdinando Botero a Roma a settembre

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A circa un anno esatto dalla morte di Ferdinando Botero, l’artista colombiano che si è distinto per una cifra stilistica che ha  attratto collezionisti e  istituzioni artistiche del mondo intero, aprirà al pubblico a Roma il 17 settembre a Palazzo Bonaparte la più grande esposizione mai dedicata all’artista. Hanno preparato questo evento le otto sculture monumentali arrivate nella città e sparse nelle piazze.

Per i suoi corpi formosi Botero è diventato uno degli artisti più conosciuti dell’America latina e le sue opere sono state esposte in luoghi di spicco come  Park Avenue di New York e gli Champs-Élysées a Parigi. La sua produzione giovanile fu influenzata dall’opera dai muralisti messicani J. C. Orozco, D. Rivera e D. A. Siqueiros.  In  Spagna frequentò l‘Academia de San Fernando a Madrid e in Italia studiò la tecnica dell’affresco all’Accademia di S. Marco a Firenze. A ventiquattro anni Botero dipinse una natura morta con mandolino. In quell’occasione, per la prima volta, l’artista enfatizza uno degli elementi che dipinge  aumentandone le dimensioni. Passa poco tempo perché la stessa “maniera”  venga applicata anche ai corpi umani creando uno stile che è divenuto inconfondibile. Botero non dipingeva corpi grassi ma, come lui stesso ha dichiarato, dipingeva volumi.

Dalle prime caricature di animali fino ad oggi  la rassegna mostrerà  l’ampia varietà di influssi riconoscibili nelle sue opere: da Paolo Uccello all’espressionismo astratto, dalla cultura sudamericana alla classicità italiana. Centoventi capolavori tra cui si annoverano dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini e sculture, mostreranno il suo percorso artistico lungo sessant’anni. Ritroveremo l’universo esuberante del pittore in opere che rincorrono il sogno e in un segno che attinge  ironia e nostalgia anche per diventare denuncia.

 La rassegna che sarà visibile fino al 19 gennaio 2025, è curata dalla figlia Lina Botero e da Cristina Carrillo de Albornoz. In essa compariranno alcuni straordinari inediti, prestati eccezionalmente in occasione dell’esposizione. Omaggio a Mantegna (1958), recentemente scoperta da Lina Botero tramite Christie’s, e mai esposta al pubblico, aprirà la mostra. Dallo studio parigino dell’artista giungerà invece una versione dell’infanta da Las Meninas di Velázquez, anche questa inedita.

 Ad accompagnare il visitatore attraverso la mostra,  patrocinata dalla Regione Lazio,  prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, saranno le versioni di capolavori della storia dell’arte, come la “Fornarina” di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e Van Eyck fino alle ultime opere realizzate da Botero nel 2023, come il grande acquerello dell’Odalisca.

Potremmo ammirare anche iconiche serie con i temi classici cari all’artista come il circo, l’amata America Latina, la religione, la mitologia, la natura morta e la corrida, quest’ultima probabilmente il tema più interessante perché interpretato attraverso il filtro della tradizione ispanica molto sentita nell’arte, da Goya a Picasso.

Patrizia Lazzarin, 21 agosto 2024

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Machiavellerie...off

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Machiavellerie, il primo festival italiano, volto a promuovere e a valorizzare il pensiero e l’opera del padre fondatore della scienza politica moderna, diventa un viaggio poliedrico che attraversa l’Italia, invitata a raccontare, interpretare e declinare i mille volti del grande intellettuale che a San Casciano, nella dimora di Sant’Andrea in Percussina, durante gli anni dell’esilio, compose il celebre “De Principatibus” (1513), una delle opere più tradotte al mondo.

Il Comune di San Casciano in Val di Pesa che ha ideato e realizzato la rassegna, della quale si sono tenute tre edizioni a partire dal 2021, in vari spazi pubblici del territorio e  dove si sono alternati lectio magistralis, dialoghi, incontri, spettacoli teatrali, percorsi escursionistici e attività ludico culturali per i più piccoli, estende il raggio di azione. 

Prende il via dunque, in forma inedita, l’edizione “Off” di Machiavellerie, che con cadenza biennale offrirà un palcoscenico privilegiato alle diverse espressioni della contemporaneità, ai linguaggi, agli strumenti e alle attività proposte dalle cittadine e dai cittadini che da spettatori potranno cambiare ‘maschera’ e diventare  protagonisti del  progetto culturale finalizzato a creare, condividere da ogni regione d’Italia nuove occasioni di riflessione, scambio e confronto. La manifestazione Machiavellerie “Off” è realizzata con il contributo della Regione Toscana e il sostegno della Società Agricola Tenuta Machiavelli Srl.

L’obiettivo culturale del progetto è ancora una volta la volontà di attualizzare e interpretare in forma libera il pensiero e l’opera di Machiavelli attraverso l’elaborazione di progetti, attività, spettacoli, incontri, convegni, pubblicazioni ed eventi espositivi, mirati a rivelare angolazioni inesplorate e a proporre e accendere nuovi punti di vista  sull’eredità filosofica lasciata dal Segretario della Repubblica fiorentina.

In attesa della quarta edizione del Festival, l’amministrazione comunale indice, quindi, un avviso di rilevanza pubblica per la raccolta di idee, progetti e produzioni culturali che possano dare forma al programma di iniziative che sarà realizzato nel corso del prossimo autunno, dall’8 al 17 novembre 2024.

 Le proposte, che saranno valutate e selezionate da una specifica commissione, dovranno rispondere a determinati requisiti tra cui l’attinenza del progetto al filo conduttore del Festival e al pensiero di Niccolò Machiavelli e lo svolgimento dell’iniziativa nel periodo previsto dall’avviso. Saranno presi in considerazione saggi, studi, approfondimenti, realizzazione di reading, performances e spettacoli teatrali, prodotti audiovisivi, fumetti, graphic novel ecc., laboratori didattici, mostre, visite guidate/ trekking e concerti.

 Le iniziative potranno svolgersi su tutto il territorio nazionale in spazi idonei per lo svolgimento delle attività proposte. Ai soggetti selezionati sarà data l’opportunità di realizzare la propria iniziativa nelle sedi messe a disposizione dal Comune di San Casciano tra cui la Biblioteca comunale, il Teatro comunale Niccolini, il Museo Giuliano Ghelli e Casa Machiavelli.

Le proposte sono da presentare esclusivamente via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. allegando l’apposito Form di partecipazione dall’8 luglio all’8 settembre 2024. Il materiale e le informazioni dettagliate relative all’avviso sono disponibili sul sito web del Comune https://www.comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it/. Allo stesso modo le proposte selezionate saranno pubblicate a partire dal 25 settembre 2024. Info: ufficio Cultura tel. 055 8256260-270. Pagina Fb Comune di San Casciano in Val di Pesa.

Patrizia Lazzarin, 20 agosto 2024

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L’età degli alberi impatta sugli ecosistemi forestali

L’età degli alberi e dei popolamenti forestali influenza significativamente il funzionamento di questi ecosistemi, e condiziona la loro capacità di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Gli studi sono stati condotti all’interno del Forest Modelling Lab  del  Consiglio Nazionale delle ricerche di Perugia (Cnr-Isafom), una struttura multidisciplinare specializzata nello studio degli ecosistemi forestali anche attraverso sistemi di simulazione avanzata.

Attraverso l’utilizzo del Three Dimensional – Coupled Model Carbon Cycle (3D-CMCC) – un modello tridimensionale che simula la dinamica dei flussi di carbonio, azoto, energia e acqua in foreste e con diverse specie vegetali, età, diametri degli alberi e classi di altezza–  è stato rilevato come l’età dei popolamenti influisca in maniera fondamentale sul bilancio del carbonio, sulla sua assimilazione e quindi sulla produttività dei popolamenti con effetti sulla resilienza e stabilità delle foreste, sia nelle condizioni climatiche attuali che future.

In particolare, sono stati presi in esame siti europei di pino silvestre, abete rosso e faggio, tre specie tra le più importanti e comuni in Europa con diverse età. Su tali popolamenti forestali, è stato applicato il modello bio-geo-chimico del Cnr, indagandone gli scenari di evoluzione naturale in un futuro “indisturbato”, cioè privo di interventi antropici.

Spiega Elia Vangi, del Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom, primo autore di entrambi i lavori: “Analizzando l’impatto del cambiamento climatico e dell’età sulle foreste europee,  utilizzando cinque scenari diversi, si evince che – per tutte le specie studiate- le differenze tra età delle foreste risultano più significative rispetto a quelle tra scenari climatici.

La produttività delle foreste raggiunge il picco nei popolamenti giovani e di mezza età (16-50 anni), indipendentemente dalle condizioni climatiche. In particolare le faggete si dimostrano stabili e resilienti con l’aumento di CO2 atmosferica e temperatura mostrando un aumento della biomassa epigea -cioè chiome e tronchi- che invece  diminuisce nelle foreste di abete rosso, soprattutto nelle classi di età avanzate. Il pino silvestre mantiene una capacità di stoccaggio della CO2 più stabile rispetto alle altre specie, ma vede una diminuzione dell’incremento annuo di volume.

 Comprendere queste dinamiche è cruciale per sviluppare strategie di gestione efficaci. Promuovere la diversità delle specie e delle età all’interno delle foreste può rafforzare la loro resilienza e adattabilità ai cambiamenti climatici futuri.

Gherardo Chirici, Professore Ordinario di Inventari forestali, pianificazione ed ecologia forestale presso l’Università degli Studi di Firenze e direttore e coordinatore scientifico del Laboratorio di Geomatica Forestale (geoLAB), aggiunge: “Questi risultati sottolineano la necessità di tenere conto della diversità delle classi di età – mancante nella maggior parte, se non in tutti, i modelli globali di vegetazione – per valutazioni affidabili e robuste degli impatti del cambiamento climatico sulla stabilità e capacità di resilienza delle foreste future”.

I risultati ottenuti hanno implicazioni significative per la gestione forestale futura a livello europeo. “L’incertezza climatica futura influenzerà in modo disomogeneo la funzionalità e i servizi ecosistemici delle foreste, variando in base alla specie, struttura e sviluppo del popolamento considerato. Le foreste giovani potrebbero crescere più rapidamente ma anche vivere decisamente meno, mentre quelle mature mostreranno maggiore stabilità e resilienza grazie alla maggiore quantità di carbonio accumulata e ad una migliore capacità di adattamento. È cruciale considerare età e risposte adattative peculiari delle diverse specie per comprendere l’impatto del cambiamento climatico e adottare quindi approcci di gestione forestale appositamente mirati”, conclude Alessio Collalti, responsabile del Forest Modelling Lab del Cnr-Isafom, coordinatore di entrambi i lavori.

Patrizia Lazzarin, 17 agosto 2024

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