Timeless time: Vincent Peters

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 “Il modo in cui le persone riflettono la luce a modo loro piace al fotografo di fama internazionale, Vincent Peters che dichiara: “mi ha sempre affascinato il modo in cui l'illuminazione guida e definisce le emozioni e racconta una storia”.

La rassegna Timeless Time che lo vede protagonista e che si apre oggi  a Bologna, nel suggestivo palazzo Albergati, situato nel centro storico, è il luogo dove potremmo farci conquistare dai suoi scatti che hanno reso immortali celebrities e brand in tutto il mondo.

Timeless Time” è il titolo del viaggio tra scatti iconici e senza tempo  che, fino al 1 ottobre, potremmo conoscere nella mostra che presenta una selezione dei suoi lavori in bianco e nero, dove la luce diventa protagonista nel definire le emozioni e raccontare le storie dei soggetti raffigurati  e della loro intima capacità di riflettere la bellezza.

Il mondo da lui ritratto è quello  delle star e delle celebrità, dove percorriamo i viali di un immaginario Parnaso e Olimpo, spazi  abitati  dagli dei. E in quella notte stellata illuminata dalle emozioni che suscitano le immagini, esse ci appaiono vicine ai protagonisti delle storie raccontate nel cinema neorealista italiano.  

Al tempo stesso lontane e vicine, i volti e le immagini diventano familiari e riconoscibili. I suoi scatti sono storie oniriche, composte da un sovrapporsi di strati che dialogano tra loro completandosi. Il suo lavoro, infatti, si definisce per stratificazione e distinzione: ciascun elemento forma uno strato che non abbandona mai la propria identità. E nell’incontrarsi di questi strati singolari, ogni immagine di Peters giunge a  raccontarci  una storia fino a diventare un film in un solo fotogramma.

Chi sono le celebrità immortalate?

Christian Bale, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, David Beckham, Scarlett Johansson, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron, Emma Watson e Greta Ferro sono solo alcuni dei personaggi famosi, i cui ritratti sono esposti a Palazzo Albergati.

Le foto realizzate tra il 2001 e il 2021 da Peters che ha usato un’illuminazione impeccabile, elevano i suoi soggetti a una posizione che spesso trascende il loro status di celebrità.

Alcune righe per ricordare  brevemente questo fotografo.

Vincent Peters nasce a Brema, in Germania, nel 1969 e all’età di vent’anni si trasferisce a New York per lavorare come assistente fotografo.

Tornato in Europa nel 1995 ha collaborato con diverse gallerie d'arte e ha realizzato progetti personali. In seguito egli si specializza nei ritratti di celebrità, scattando campagne leggendarie per riviste di tutto il mondo in cui si distingue per il suo stile cinematografico.

Il suo portfolio comprende lavori per brand come Armani, Celine, Hugo Boss, Adidas, Bottega Veneta, Diesel, Dunhill, Guess, Hermes, Lancome, Louis Vuitton, Miu Miu e Netflix. Le sue opere sono state esposte in gallerie d'arte internazionali tra cui: Camera Work a Berlino, Fotografiska a Stoccolma e il prestigioso Art Basel in Svizzera.

Patrizia  Lazzarin, 28 giugno 2023

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Vette di luce

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Gli artisti hanno sempre apprezzato i paesaggi d’alta quota, e in modo particolare, chi vi è nato o li ha frequentati, ha subito colto il lato magico di questi territori. Le Alpi Orobie sono state frequentate dai pittori che ne  hanno percorso i sentieri, raggiunto le cime, osservato gli aspetti naturali, con l’intenzione di documentarne la bellezza e di  condividerla con gli altri. Dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’affermarsi del gusto per il paesaggio, alcuni tra i migliori allievi dell’Accademia di Belle Arti Carrara hanno praticato con successo il genere che per alcuni di essi diverrà una vera e propria specializzazione.

Le parole appartengono a M. Cristina Rodeschini, curatrice con Filippo Maggia  della mostra  VETTE DI LUCE,  visibile all’ Accademia Carrara di Bergamo fino al  3 settembre 2023 e realizzata a  collaborazione con il CAI Club Alpino Italiano, sezione di Bergamo.

Nelle sale al primo piano, la rassegna si sviluppa attraverso il dialogo tra la pittura di paesaggio di tradizione ottocentesca e la fotografia di Naoki Ishikawa, originario di  Tokyo, insieme a due opere di arte contemporanea: quella di Matteo Rubbi dal titolo La tana del Drago e la video-audio installazione dei MASBEDO.

Le fotografie di Naoki Ishikawa, sempre dedicate alle Alpi Orobie, saranno  esposte anche  in 5 luoghi del territorio : Fra.Mar a Pedrengo, Castello di Malpaga, BGY Milan Bergamo Airport, Resort Belmont a Foppolo e Museo Etnografico di Schilpario.

In Accademia  Carrara Il percorso pittorico, a cura di M. Cristina Rodeschini e Paolo Plebani, vede una serie di dipinti ottocenteschi della collezione dello stesso museo  o provenienti da alcuni prestiti concessi da Club Alpino Italiano e collezioni private.

Nelle oltre 35 opere sono indagati diversi aspetti: Costantino Rosa (1803-1878) descrive in una serie di piccoli dipinti la Val Taleggio, la Valle Brembana, la Val Seriana; Andrea Marenzi (1823-1891) racconta su tela lo spettacolo delle Cascate del Serio; Ermenegildo Agazzi (1866-1945) in una monumentale opera dipinge forse la più celebre delle cime bergamasche: la Presolana.

Fotografo e alpinista, Ishikawa ha conquistato 10 dei 14 ottomila metri esistenti sul pianeta e i suoi progetti, dedicati all’Everest, al K2, al Monte Fuji e al Circolo Polare Artico sono stati esposti in tutto il mondo e sono oltre 40 le pubblicazioni che raccontano le sue imprese. La sua presenza a Bergamo è stata fortemente voluta da Accademia Carrara che ha commissionato al fotografo e alpinista giapponese un'indagine realizzata in tre campagne tra il 2022 e il 2023, percorrendo l'Alta Via, con l'obiettivo di documentare in forma esperienziale il paesaggio, tracciando un profilo antropologico ed etnografico di questi territori. 

La mostra si estende ancora  dal museo al territorio grazie  alla presenza di 17 riproduzioni di capolavori della Carrara in 17 rifugi CAI della provincia bergamasca.

In concomitanza con il 150° anniversario dalla fondazione della Sezione di Bergamo, Associazione CAI e Accademia Carrara presentano PIÙ SU, IN PIENA BELLEZZA – LA CARRARA IN ALTA QUOTA, che intende generare ancor maggior fascino tra le meraviglie delle Orobie e le comunità di montagna.

La cultura dell’alpinismo, dell’escursionismo e del turismo montano sostenibile e responsabile, si relazionano con la storia dell’arte italiana che sale in quota, lungo l’Alta Via delle Orobie, il Sentiero 3 Valli e la rete dei rifugi, presidi di cultura, in una contaminazione di nuovi racconti.

 Diciassette rifugi CAI ospitano altrettante riproduzioni di capolavori della collezione bergamasca selezionati tra le opere più note del Museo. In un reale connubio tra arte e cultura della montagna, oltre alla presenza delle riproduzioni dei capolavori, per il periodo del progetto i nomi dei singoli rifugi saranno completati dal nome dall’artista ospite.

Così gli alpinisti saranno accolti in val Seriana, a 1.410 m, all’interno del rifugio Alpe Corte Moroni o, prima di affrontare la parete settentrionale della Presolana, presso il rifugio Albani Mantegna a 1.939 m; sullo sfondo del Pizzo del Diavolo di Tenda, in Val Brembana a 2.015 m, nel rifugio Calvi Raffaello …

La mostra diventa un omaggio alle Alpi Orobie perché la cultura sia diffusa come l’amore per le montagne.

Patrizia Lazzarin, 24 giugno 2023

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Vis-à-vis

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Una serie di ritratti in gesso di  Pietro Tenerani, uno dei più significativi scultori dell’Ottocento italiano, riletti da Luigi Spina, grande interprete della fotografia d’arte contemporanea, sarà presentata nella mostra VIS-À-VIS. Tenerani Spina. Dialogo in immagini, ospitata  dal 28 giugno al 12 novembre 2023   al  Museo di Roma, a Palazzo Braschi.

Due artisti distanti nel tempo, ma accomunati dalla ricerca sulla figura umana, in un dialogo che consentirà di ammirare in maniera inedita le  sculture di Tenerani, in molti casi   mai   esposte   in   precedenza,   delle   quali   le   suggestive   fotografie   di   Spina, realizzate su pellicola in bianco e nero e stampate personalmente, mettono in luce dettagli che a volte sfuggono anche agli osservatori più attenti.

Un percorso tra scultura e fotografia nelle sale di Palazzo Braschi che, oltre a contribuire alla valorizzazione di uno dei più rilevanti nuclei del Museo di Roma, offrirà anche uno spaccato della società romana di metà Ottocento - tra nobili, intellettuali, artisti e religiosi, italiani e stranieri – della quale Pietro Tenerani fu esponente di primissimo piano.

La mostra è promossa dall'Assessorato alla Cultura di Roma Capital, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali  ed è curata da Fabio Benedettucci.      

Patrizia Lazzarin, 23 giugno 2023

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