Sindacati e partiti senza regole, gli italiani voltano le spalle

Negli Stati Uniti il presidente Obama non ha dietro di sé un partito strutturato; però gli americani hanno a disposizione i referendum (174 durante le ultime presidenziali), le esperienze di democrazia deliberativa, il recall (che consente la revoca degli eletti). E noi, come ci attrezziamo per questa nuova democrazia senza sindacati né partiti? E in Italia? E in Europa? Partiti e sindacati godono di una pessima reputazione e credibilità. Così Michele Ainis sul Corriere della Sera.

Il crollo di credibilità dei partiti viene da lontano

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Il federalismo degli sprechi nazionali

Il Ponte Nord di Parma è un guscio vuoto, senza impianti di riscaldamento e non del tutto adeguato alle normative antincendio – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi – Per renderlo abitabile e usarlo, ci vorrebbero altri 3 milioni di euro”. Ma prima di pensare ai soldi, c’è la burocrazia. Perché per aprire al pubblico il ponte, occorre una variante urbanistica, un atto del governo per permettere usi permanenti di interesse pubblico sovracomunale all’interno dell’infrastruttura. Una richiesta che Pizzarotti ha già inviato a Roma, prima a Enrico Letta e poi al premier Matteo Renzi, ottenendo in cambio promesse che però non si sono ancora concretizzate. Il via libera, già accordato da Regione e Aipo, sarebbe già dovuto arrivare con il decreto Sblocca Italia, ma nel testo l’opera parmigiana non è stata inclusa. “Non abbiamo chiesto soldi, ma solo l’autorizzazione per sbloccare l’opera – ha spiegato Pizzarotti – Ho parlato con la presidenza del consiglio e ci hanno detto che per ora sono stati presi provvedimenti generici, ma che presto ci saràun decreto attuativo appositamente per il ponte. La speranza è di ottenere il via libera, per non vedere sprecate risorse pagate da tutti”. Così Silvia Bia su Il Fatto Quotidiano. 

I soldi sono pochi e questi pochi gettati al vento, Parma insegna

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Matteo è solo e rischia di fare il don Chisciotte

Berlusconi negli anni in cui troneggiava a Palazzo Chigi seguiva l’onda dei sondaggi, a costo di cambiare idea tre volte al giorno, se gli piovevano sul tavolo tre rilevazioni differenti; Renzi non sonda, consulta. Il 15 settembre s’aprirà la grande consultazione sulla scuola, dopo quella sullo sblocca Italia, sulla giustizia, sulla burocrazia, sul Terzo settore. Anche la riforma costituzionale (art. 71) fa spazio a nuove «forme di consultazione». Così Michele Ainis sul Corriere della Sera.

Renzi, uomo solo al comando non convince (il suo partito)

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