Passano i mesi e le riforme non fanno passi avanti

Le leggi popolari e il referendum abrogativo in Italia, seppur previsti nella Carta Costituzionale,non hanno mai trovato attuazione concreta. Sennonché le prime si sono rivelate altrettante suppliche al sovrano, che non le ha mai degnate d’uno sguardo; il secondo è stato generato con 22 anni di ritardo, senza mai diventare adulto. Avremmo potuto attenderci qualche correzione nel progetto del governo: macché, silenzio tombale. Poi ha parlato la commissione Affari costituzionali del Senato, e avrebbe fatto meglio a stare zitta. Renzi sembra giocare con le riforme che deputati e senatori non vogliono. Così Michele Ainis sul Corriere della Sera.

Riforme, gli elettori inascoltati

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Con questo parlamento non si riesce a lavorare

Troppi cuochi si agitano nelle cucine di Montecitorio e Palazzo Madama, verrebbe da obiettare. E troppa carne al fuoco. Ma per ottenere un piatto commestibile, bisogna anzitutto scegliere un'unica ricetta. È questo il nostro problema culinario: pencoliamo dalla nouvelle cuisine (il doppio turno in salsa francese) ai crauti (un Senato che scimmiotta il Bundesrat tedesco). Senza un'idea precisa, senza un progetto consapevole. Eppure in questi casi gli ingredienti sono solo due: rappresentanza e governabilità. Si tratta perciò di misceCosì il costituzionalista, amaro,  sul Corriere della Sera.

Ainis,il piano riforme non decolla

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Il nuovo Senato non nasce sotto una buona stella

Perché negare agli italiani il diritto di scegliere direttamente i senatori? Per quanto saranno riviste le loro competenze, avranno pur sempre il potere di legiferare. Non è una buona ragione perché vengano scelti direttamente e non per interposta persona? Né ci risulta che nelle più sviluppate democrazie un’istituzione di questo livello non venga eletta direttamente dal popolo. Questa e altre le critiche al provvedimento governativo non mancano. Così Michele Partipilo su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Altri dubbi sul nuovo Senato che nasce

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