Martha Jungwirth: “ Cuore di Tenebra”

Martha Jungwirth: “ Cuore di Tenebra”

La Galleria di Palazzo Cini, straordinaria casa-museo riapre al pubblico con una mostra Herz der Finsternis, Cuore di Tenebra, dedicata alla pittrice  austriaca Martha Jungwirth  nata a Vienna nel 1940. Fin dai suoi esordi come artista, Martha Jungwirth ha apprezzato la carta come mezzo per la sua pittura. Le sue composizioni cromatiche sottili e intense trasmettono la sua percezione soggettiva della realtà visibile e sensibile. Ella si avvale, nell’atto creativo di varie fonti,  come il corpo umano, i viaggi, la storia dell’arte, la mitologia, i contesti storici, sociali e politici,  catturando impulsi interni e fugaci che vengono registrati poi nella sua espressione artistica.

Unica donna tra i membri fondatori del gruppo di artisti “Wirklichkeiten”, “Realtà”, le sue opere furono esposte nella mostra alla Secessione di Vienna del 1968, curata da Otto Breicha. Da allora Martha Jungwirth ha continuato a sviluppare un linguaggio visivo innovativo, caratterizzato dall’esplorazione del colore. Nel 2018 ha ricevuto il prestigioso Premio Oskar Kokoschka assegnato dallo Stato austriaco, accompagnato da un’ampia mostra personale all’Albertina di Vienna.

Le sue composizioni sono in bilico tra astrazione e figurazione, tra l’inconscio e l’intenzionale, slegate e libere. Come per tutti i suoi soggetti, le forme rimangono al di là del facilmente identificabile, spostandosi tra i regni del reale e dell’immaginario, dell’incarnato e del trascendente. Le composizioni si rivelano all’artista durante il processo pittorico.

Con una comprensione deliberata dei principi estetici, crea sottili sinfonie di colori con tocchi e lavature di vernice. Sfuggendo e avanzando, questa stratificazione di colori ad olio e acquerelli su carta da imballaggio e cartone, che sarebbe poi stata montata su tela, incarna il suo stile di lavoro dinamico con una fragilità resa visibile da segni delicati e gocce occasionali.

L’ispirazione dell’artista all’arte antica è esemplificata da lavori come In Ohne Titel, aus der Serie “Nicht mehr und nicht weniger” (2021), in cui Jungwirth cita Francisco Goya (1746-1828) intitolando la sua serie con il titolo dell’opera dell’artista spagnolo Ni mas ni menos (1797-1798).

Le sue opere sono ammirate da diverse generazioni di artisti e sono oggi esposte nelle collezioni di importanti istituzioni come il museo Albertina di Vienna e il Centre Pompidou di Parigi.

 All’interno del percorso della mostra, saranno presenti anche dipinti inediti dell’artista viennese ispirati alle stesse opere della Galleria a rimarcare il rapporto tra la sua pittura e la storia dell’arte.

La rassegna  è a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini ed è realizzata con il supporto della galleria Thaddaeus Ropac.  Rimarrà aperta al pubblico dal 17 aprile al 29 settembre.

                                                            Patrizia Lazzarin

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