Un mondo di menù, la grande storia a tavola

Da venerdì 5 a domenica 7 aprile 2024 si svolgerà presso il Garum, il Museo della Cucina a Roma, la più importante rassegna dedicata agli antichi menu nel mondo.

Esporrà oltre 400 importanti menu originali appartenenti ai maggiori collezionisti d’Italia e non solo, privati e pubblici. Molti di essi  saranno qui esposti per la prima volta, a cominciare dal più antico menu a stampa conosciuto che è dell’anno 1803 fino  a quelli a noi contemporanei come la lista delle portate  del Pranzo offerto da Casa Artusi al Presidente Napolitano il 7 gennaio 2011 o quella relativa al viaggio di papa Francesco a Cuba per incontrare il patriarca Kirill.

Nella visione proposta dalla mostra il menu  non è solo  un manufatto spesso di fattura pregevole e artistica, ma anche  un testimone oculare della storia della Gastronomia. Assomiglia a un credibile cronista dell’economia, delle scienze sociali e politiche e della quotidianità. Un narratore che può raccontare le più affascinanti storie.

I menu esposti e ampiamente descritti nel catalogo che accompagna la mostra sono legati a eventi storici e situazioni particolari.  Solo per fare qualche esempio ricordiamo quelli preparati per  le celebrazioni per lo Statuto Albertino, per la concessione a Garibaldi della cittadinanza onoraria di Londra, per la Breccia di Porta Pia e  per le due guerre mondiali fino ad arrivare alle relazioni diplomatiche del secondo dopoguerra come nel caso del menu della colazione offerta dal Presidente Cossiga a Michail Gorbaciov e alla Signora Rajssa Gorbaciova, all’indomani della caduta del Muro di Berlino.

Ad essi si affiancano menu che ci raccontano le ultime ore del Titanic, le grandi imprese di Amelia Earhart e Charles Lindbergh, Umberto Nobile e Francesco De Pinedo. Scopriremo il primo pranzo di Hitler e Mussolini e quelli  legati alle celebrazioni per il matrimonio di William & Kate, passando per le incoronazioni di Elisabetta II e di Nicola II, l’ultimo Zar.

L’esposizione è curata dal BiblioMuseo insieme a Menu associati.

Alla mostra collaborano, quali prestatori o fornendo testi e saggi specifici: Maurizio Campiverdi, proprietario della più vasta collezione di menu conosciuta, Academia Barilla, l’Istituto Luigi Sturzo, il Museo Panini di Modena, Casa Artusi, lo Zeppelin Museum di Friedrichschafen e, eccezionalmente, l’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica. La prefazione del catalogo è del Prof. Alberto Capatti mentre la curatela del catalogo e dell’evento è di Maurizio Campiverdi, Franco Chiarini, Giulio Fano, Matteo Ghirighini e Roberto Liberi.

Il 2024 dovrebbe essere l’anno della qualifica di Patrimonio Immateriale dell’Umanità per la Cucina Italiana e questa mostra si propone come base di studio e di confronto su quello che gli antichi menu possono raccontare sullo sviluppo e sulle sfumature delle Gastronomie e delle Tradizioni.

La mostra sarà articolata in differenti capitoli.

Come nasce e si sviluppa l’idea del menu? Nella prima sezione saranno esposti, fra gli altri, il più antico menu a stampa conosciuto (1803) e le prime edizioni dei maggiori teorici del menu come Grimod de La Reyniere, Câreme, Escoffier … in un percorso ragionato che ci guiderà dal servizio “alla francese” al servizio ”alla russa” fino a Gualtiero Marchesi, passando per il menu delle celebrazioni per lo Statuto Albertino del 1848.

Li hanno chiamato pranzi “inquieti”.

Menu testimoni di incontri e scontri che hanno fondato la storia moderna e contemporanea. Fra essi ci sono il menu relativo alla discussa visita a Londra di Garibaldi nel 1864, quelli legati alle celebrazioni per la Breccia di Porta Pia, il menu del Té che fonda la Lega dei Tre Imperatori (1873) e quelli legati alla Guerra di Crimea (1853) o alla Rivolta dei Boxer (1900). Saranno inoltre esposti nella seconda sezione i menu del primo pranzo fra Hitler e Mussolini nel 1934 e quelli di Castro e Kennedy correlati al periodo delle nazionalizzazioni cubane e alla ‘Crisi dei Missili’ fino a giungere ai tristemente noti menu del Windows of The World, il ristorante delle Torri Gemelle.

Ci sono stati menu che legano il loro nome a imprese e pionieri.

Sono quelli collegati ai grandi esploratori Brazzà e Nobile e i due  menu manoscritti della Stella Polare relativi alla celebre spedizione del Duca degli Abruzzi fino a giungere, attraverso i grandi trasvolatori Lindbergh, Earhardt e De Pinedo, alle celebrazioni per Guglielmo Marconi e la sua invenzione che ha reso possibile lo sviluppo delle comunicazioni.


Menu ancora collegati alle celebrazioni e alle inaugurazioni del Canale di Panama, della Tour Eiffel, del Sempione e del Frejus e di numerose opere pubbliche e private.

Dentro la Grande Guerra ossia la Prima

Un excursus fra i menu che raccontano la ‘quotidianità’ dei soldati e che offrono uno spaccato di quello che fu la Grande Guerra. Fra essi menu in vernacolo, menu dai vari fronti, dagli ospedali da campo e uno relativo al campo di prigionia per i soldati italiani di Theresienstadt del maggio 1918.

MANGIARE DA RE

I Menu reali dei Savoia, dai semplici menu ‘familiari’ quotidiani a quelli dei ricevimenti di Capi di Stato e i grandi matrimoni Reali.

I BALLI A CORTE dove curiosiamo fra una straordinaria e completa raccolta di menu dei balli a corte, molti dei quali tenutisi nei giardini del Quirinale, fra 1883 e 1914.

I MENU DEI PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA

‘L’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, l’Istituto dove si conservano gli archivi dei Capi dello Stato italiano, in occasione della Mostra organizzata da Garum, ha reso disponibili le collezioni dei Menu del Quirinale, scegliendo di richiamare l’attenzione sulle cerimonie e gli eventi che hanno segnato gli impegni dei Presidenti della Repubblica sul versante della integrazione europea.

Il Palazzo del Quirinale, uno dei luoghi principali in cui si svolge la vita della Repubblica italiana è dal 1948, la sede in cui il Presidente della Repubblica incontra le alte cariche istituzionali, riceve i regnanti e i capi di Stato, invita le delegazioni estere, i rappresentanti degli altri Stati e degli organismi internazionali, accoglie gli esponenti della società civile e  ascolta i cittadini. In occasione di ricevimenti, colazioni e pranzi di Stato offerti dai Presidenti della Repubblica, la tavola, animata da ingredienti, pietanze e sapori della cucina tradizionale regionale, contribuisce alla promozione della conoscenza della storia e della cultura enogastronomica del Quirinale, sino a diventare una vetrina internazionale di prodotti provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche cifra narrativa, attraverso questi prodotti, della storia del nostro Paese’.

SETA & PORCELLANA

Menu stampati su supporti speciali per grandi occasioni e spesso preparati da grandi artisti quali Alphonse Mucha.

DINER DELLA BELLE ÉPOQUE


Lo spirito e la grafica Liberty nelle associazioni politico-culturali-goliardiche della Francia della Belle époque.

BON-BOCK

Considerati fra i menu più belli del primo Novecento, illustrati d’artisti d’eccezione e testimoni delle correnti politiche e dei movimenti che portarono alla Grande Guerra

CLUB ANGLOSASSONI

I precursori dei Club per gentiluomini, luoghi di scandalo, d’incontri e di politica.

EXPO
I menu delle grandi Expo, straordinarie occasioni d’incontro e di scambio per i popoli della Terra: dall’expo del Crystal Palace del 1851 a Milano 2015, passando per la grande Expo parigina del 1900.

 PUBBLICITÀ

I grandi menu pubblicitari affidati ai grandi grafici.

SCIENZA A TAVOLA

I menu dei grandi convegni e congressi internazionali dell’Ottocento e del Novecento, dove s’incontravano studiosi, professori e premi Nobel.

 SPORT

Menu celebrativi dei grandi eventi sportivi, dai primi Tour de France al Touring Club Italiano, dalle Olimpiadi del 1936 al Primo Giro Aereo d’Italia.

TUTTI FRUTTI

Dulcis in fundo. Percorso espositivo di menu importantissimi per bellezza o significato: da quelli  del Titanic relativi al fatidico 14 aprile 1912 a quelli dei reali inglesi (Carlo e Diana, William e Kate, l’incoronazione di Elisabetta II etc.), passando per il matrimonio dei figli di Isma’il Pacha il Magnifico, il primo concorso di cucina Italiano del 1935 e i grandi e magnifici menu delle incoronazioni degli Zar.

Concluderà la mostra un pannello espositivo dal titolo ‘La Cucina Italiana Patrimonio dell’Unesco’ a cura dell’associazione Cheftochef – Emilia Romagna Cuochi

ORARI DI APERTURA: dalle 10 alle 18, orario continuato – ingresso gratuito

Patrizia Lazzarin, 5 marzo 2024

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