Gli omini fluttuanti nello spazio di Keith Haring

Gli omini fluttuanti nello spazio di Keith Haring

La mostra sull’artista americano Keith Haring che disegnava e dipingeva i radiant boys, i famosi omini - pupazzi muniti di un’aureola di raggi, è stata presentata oggi  a Palazzo Santo Stefano a Padova. Le sue opere  saranno visibili al pubblico da lunedì 22 gennaio all’11 febbraio al Centro Commerciale Ipercity di Albignasego. “Simply Haring” è il titolo della  rassegna che espone 62 opere originali dell’iconico artista, esponente di spicco della Street art e della Pop art.

 Sembra che Haring si considerasse un perfetto prodotto dell’era spaziale. Nato  negli anni in cui era stato lanciato l’uomo nello spazio e, soprattutto incalzato dalle notizie dei giornali e della televisione sull’energia atomica e sul rischio del disastro nucleare, i suoi omini ci svelano a volte un essere umano fluttuante altre incatenato al sistema capitalistico bianco.

Un’arte rivoluzionaria, forse anche un po’ sovversiva nel suo intento di discutere convenzioni e status acquisiti. La sua espressione artistica intende dialogare con ogni persona e ambisce ad esprimere concetti chiave comprensibili. Sono tematiche forti che conservano la loro attualità: si spazia dalla lotta politica ai conflitti sociali, dalla meccanica della comunicazione all’alienazione dell’individuo.

Il luogo scelto per questa esposizione scardina anch’esso gli schemi consueti. Spiega Luca Rossi, Amministratore Delegato di Ses Italy, gestore dell’Ipercity di Albignasego: “I centri Commerciali non sono “non luoghi”, ma “spazi pulsanti di vita”. Continua il percorso di Ipercity nell’arte contemporanea. Dopo le mostre dedicate alla Street art, da Carolì Blanco a TVBoy, a Romero Britto e Mr Savethewall, ospitiamo la mostra definitiva di Keith Haring, uno dei più iconici e riconoscibili artisti contemporanei, favorendo un’esperienza unica, anche didattica”.

Haring possiede una calligrafia scorrevole. Le sue lettere si incrociano e si confondono intorno ai suoi radiant boys, un po’ simili agli wild boys di Burroughs. Egli aveva iniziato il suo percorso artistico applicando il metodo del cut up e della metamorfosi dei segni alle lettere trovate sui poster commerciali.

La mostra, organizzata da Ipercity e ELV- Culture of Innovation ha la curatela  di Luca Marchionni e Andrea Salvalaggio.

Luca Marchionni, ha raccontato che: “nella sua breve vita Haring è venuto in contatto con nomi celebri dell’arte come Andy Warhol e  Lucio  Amelio e ha aperto  due negozi di Pop Art a Tokyo e a New York per diffondere il suo messaggio di arte sociale.”

La carriera di Haring si svolge  in poco più di un decennio, muore infatti stroncato dall’Aids poco più che trentenne. Nato nel 1958, nel 1978 arriva a New York e inventa  la sua iconografia entrando in contatto sia con gli artisti di strada,  i graffitisti della Grande Mela, tra cui Jean Michel Basquiat,  sia con le icone della Pop Art - primo tra tutti Andy Warhol.

La rassegna ha il patrocinio  della Provincia di Padova  e  del Comune di Albignasego.

 "Abbiamo subito riconosciuto il potenziale culturale di questa iniziativa", spiega Vincenzo Gottardo, Vicepresidente della Provincia di Padova. "Se c'è un artista che è ormai entrato nell'immaginario collettivo e che i più giovani riconoscono, è proprio Haring, con i suoi personaggi che attraversano e compongono un mondo caotico e vitale. Per questa ragione, non ci siamo limitati a concedere il patrocinio, ma abbiamo invitato attivamente le scuole superiori a considerare questa mostra come un'opportunità didattica”.

L’esposizione sarà visibile gratuitamente negli orari di apertura del centro commerciale. L’allestimento è stato progettato con attenzione ai valori della sostenibilità sociale e sono stati realizzati pannelli e didascalie  anche in linguaggio braille per favorire la partecipazione agli ipovedenti. A fini didattici sono stati ideati dei tour guidati rivolti alle scuole del territorio per far conoscere il pensiero e i contenuti dell’espressione artistica di Keith Haring.

Patrizia Lazzarin, 18 gennaio 2024

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