“Darwin’s Smile''

“Darwin’s Smile''

Cosa lega la scienza alla recitazione, a quel mondo fatto di gesti, di espressioni, di racconto soprattutto per immagini delle nostre emozioni? Lo charme di Isabella Rossellini, attrice, modella, regista e figlia d’arte, nata dal matrimonio dell’indimenticata attrice svedese  Ingrid Bergman e del regista italiano Roberto Rossellini, nel suo spettacolo di ieri sera, andato in scena al Teatro Comunale Città di Vicenza, ha affascinato l’affollatissima platea, interpretando le affinità che ci fanno assomigliare a cani, gatti, scimmie, galline, pavoni  …

Darwin’s smile, unendo i due grandi amori dell’attrice: la recitazione e l’etologia, è un’opera che come indica il termine smile è improntata all’ironia e ancora di più è in grado di  suscitare un “enorme” sorriso sulle nostre labbra, sottolineando l’incredibile legame tra il mondo umano e quello animale. I gesti e le voci, di cui la recitazione evidenziava la forza, sono stati il percorso scelto per mostrarne l’origine.

Scene tratte dal cinema muto, gli stessi spezzoni che abbiamo visto scorrere sul fondale e che esibivano eroine affrante dal dolore, sono servite all’attrice per impersonare ruoli diversi e per narrarci così vicissitudini ed emozioni lontane fra loro per natura. Erano per Isabella, un serbatoio a cui attingere per identificarsi di volta in volta con un’immaginaria donna abbandonata e “ripresa” dal suo amante, oppure sofferente per emicrania e dolori fisici di ogni tipo e alla fine, con grande divertimento del pubblico, per immaginare dimenticanze di ogni genere,  come avere lasciato senza cibo il suo amato cane Pippo.

Legandosi alla teoria darwiniana l’attrice ha voluto far riemergere comportamenti animali che ci appartengono ancora oggi. Fra tanti ha colpito quella dell’etologo che l’orango femmina abbraccia  mentre sta morendo perché ha capito il dolore dell’essere umano per la sua perdita. Un’affinità struggente, verrebbe da dire. Ma tuttavia l’umorismo calzante di una scena, giunta in ordine cronologico poco prima, trasforma le nostre emozioni in riso.

Isabella Rossellini è una  profonda conoscitrice degli animali. “Vive a meno di 100 km da New York nella sua ‘Mama Farm’,  in una   fattoria didattica in cui si occupa anche di ospitalità, ispirata dall’esperienza degli agriturismi italiani”, ha raccontato durante il suo monologo.  Ha conseguito  qualche anno fa all’Hunter College di New York un master in Comportamento e conservazione degli animali e ha un dottorato di ricerca Honoris Causa, ricevuto dalla Facoltà di Scienze dell’Università del Quebec di Montreal.

 E nella sua fattoria, nella Mama Farm,  lei ci conduce attraverso immagini che ci mostrano le sue galline impegnate nello spolverarsi il piumaggio fra la polvere quando vedono arrivare improvvisamente una pecora. E allora  esse si irrigidiscono come  faremo noi, con la stessa empatia, potremmo dire, come quando giunge  qualcuno o qualcosa che non conosciamo in modo inaspettato.

 Gli uomini sono cambiati nei millenni  e si sono spogliati in parte della loro animalità, ci suggerisce Isabella,  per diventare più belli come mostrano le nostre pelli lisce senza peli, ma molte similitudini permangono. Gli stessi  umani hanno modificato la genetica scegliendo, nella selezione degli animali utili, di far riprodurre quelli con determinate caratteristiche.

Quando Rossellini è comparsa  con le vesti di un pavone maestoso con la ruota scintillante ha svelato anche la vulnerabilità della nostra umanità. I costumi che indossava per impersonare di volta in volta gli animali, quasi invitati a dire la loro non con le parole, ma con la più efficace mimica e con le voci, hanno saputo insegnarci qualcosa e farci riflettere.

Il monologo è diventato quasi una scorribanda che ci ha condotto nel mondo multiforme e incredibile della recitazione e a “rivedere” teorie scientifiche e dinamiche comportamentali. Un’operazione insolita che ci ha permesso al tempo stesso di curiosare nel mondo del sapere e di farlo con piacere, ridendo come ci suggerisce il titolo.

Il  modo di fare divulgazione scientifica insieme  allo  spettacolo di Isabella Rossellini viene considerato un unicum nel panorama artistico internazionale. Sono famosi i suoi corti sul lato comico della sessualità degli animali “Green Porno”, realizzati a partire dal 2008.

 Lei ci ha raccontato: "Durante il lockdown ho avuto molto tempo per riflettere sulla mia passione per il teatro e per la scienza. Questi miei due forti interessi mi sembravano distanti e separati: uno soddisfaceva il cuore, l'altro il cervello. Finché non ho capito che si possono conciliare. Finalmente il mio cuore e il mio cervello hanno fatto pace …”

Patrizia Lazzarin 17 gennaio 2024

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