La Madonna Sorlini del Bellini a Venezia

La Madonna Sorlini del Bellini a Venezia

Il morbido ed elegante panneggio del mantello che avvolge la Madonna mentre assorta contempla il piccolo Gesù sembra anch’esso nel suo movimento disegnare un mondo singolare e sagomarlo mostrandone la forza intrinseca. I lineamenti dolcissimi del bambino addormentano fanno percepire il senso di pace racchiuso nello spazio del quadro. Le stesse mani di Maria unite nella preghiera, grandi e affusolate, partecipano della bellezza del momento. Il cielo sullo sfondo sembra per contrasto intensificare i colori dell’atmosfera, vivacizzando il luogo sacro.

Fino  al 7 aprile 2024 le Gallerie dell'Accademia di Venezia ospiteranno eccezionalmente la Madonna in adorazione del Bambino dormiente, opera della prima maturità artistica di Giovanni Bellini e proprietà della Fondazione Luciano Sorlini di Calvagese della Riviera, in provincia di Brescia.

L’occasione precede l’importante intervento di restauro a Venezia, affidato a Giulio Bono e patrocinato da Banca Intesa Sanpaolo nell’ambito del programma biennale di restauri Restituzioni.

“Sulla cronologia e sul catalogo di Giovanni Bellini si gioca l’interpretazione della pittura italiana del Quattrocento”: osservava Giovanni Agosti. ”Si tratta infatti di sapere, in buona sostanza, se Giovanni Bellini sia prima bizantino e gotico, poi mantegnesco e padovano, poi sulle tracce di Piero e Antonello, in ultimo fin giorgionesco.”

Giovanni Bellini sarà un mediatore di diversi linguaggi, sperimentatore sempre all’avanguardia del Rinascimento italiano.

 La Madonna Sorlini è nota al mondo dell’arte con più nomi. Roberto Longhi la definì “Madonna in rosso” nel 1946 nel suo Viatico per cinque secoli di pittura veneziana, sottolineandone il cromatismo che la contraddistingue. Venne poi chiamata “Madonna Sorlini” dopo che, nel 2004, l’imprenditore e collezionista bresciano Luciano Sorlini la acquisì. Contestualmente alla scelta, venne istituita la Fondazione Luciano Sorlini, ente predisposto a custodire la propria straordinaria collezione.

 
L’iniziativa espositiva, di eccezionale rilevanza, è resa possibile grazie agli accordi presi tra il Museo bresciano e le Gallerie veneziane di cui il prestito costituisce il primo passo. Sarà possibile la visione dell’opera all’interno della Sala V, al primo piano delle Gallerie, adiacente alla Sala IV dedicata alle opere di piccolo formato di Giovanni Bellini, e in particolare all’evoluzione interpretativa del grande caposcuola sul tema della “Madonna col Bambino”.

Al termine della mostra l’opera sarà direttamente trasferita nel laboratorio di restauro di Giulio Bono, a Venezia, dove rimarrà sino alla fine del 2024.  Di origini bresciane, insignito del Premio Grimani 2022 per il restauro artigiano e la conservazione delle opere storico-artistiche, Giulio Bono è il maggiore restauratore di opere veneziane di epoca rinascimentale. Suoi sono i restauri della Vecchia di Giorgione e della monumentale pala dedicata all’Assunzione della Vergine di Tiziano,  posta sull’altare maggiore della Basilica dei Frari.

Composta da 184 opere scelte dall’imprenditore bresciano Luciano Sorlini (1925-2015) in quasi cinquant’anni di appassionata ricerca ed incursioni sul mercato antiquario, la Collezione Sorlini costituisce oggi una delle maggiori raccolte italiane di pittura figurativa veneta e veneziana del XVII e XVIII secolo, resa accessibile al pubblico grazie all’apertura del MarteS Museo d’Arte Sorlini nel 2018. La Collezione Sorlini è votata al Settecento veneziano.  I dipinti giungono inizialmente per completare gli arredi delle sue residenze: il palazzo veneziano sul Canal Grande detto “Grimani dall’Albero d’oro” in Campo San Polo e il Castello di Montegalda Vicentina. Oltre ai grandi nomi - Tiepolo, Ricci, Guardi, Canaletto, Rosalba Carriera- sono rappresentati pittori meno noti, ma fondamentali per la comprensione complessiva delle arti figurative della Serenissima: Pittoni, Diziani, Molinari, Bellucci, Fontebasso e molti altri. Un legame, quello con laguna, celebrato tra il 2005 e 2006 con la mostra voluta da Giandomenico Romanelli al Museo Correr di Venezia, che ha proposto una selezione di dipinti della Collezione Sorlini dal titolo “Da Bellini a Tiepolo” e di cui la “Madonna in rosso” costituì l’immagine simbolo.

Patrizia Lazzarin, 24 dicembre 2023


 

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