Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto è una frase che ci rimanda direttamente al film del 1974, scritto e diretto da Lina Wertmüller e con cui si confronta il regista Marcello Cotugno che, con lo stesso titolo ha dato forma a una rappresentazione teatrale andata in scena ieri sera e, nuovamente lo sarà stasera, al Teatro Comunale Città di Vicenza. Una sfida condita di ironia che fa tesoro dei nuovi problemi sociali che distinguono il mondo contemporaneo, ma che si riallaccia a un tema che è proprio di ogni tempo: l’arroganza spesso sfacciata di chi ha ricchezza e potere.

L’attrice Euridice Evita Axen indossava le vesti della nota e ricchissima industriale milanese Raffaella Pavoni Lanzetti, resa celebre dall’opera della regista romana negli anni Settanta. Sono con lei, su uno yacht che naviga il Mediterraneo, dentro un’estate tutta mare e sole,  una coppia di amici di idee più progressiste con cui battibecca con grande facilità e forse anche con piacere e, due membri dell’equipaggio, tra cui Gennarino Carunchio, immigrato di seconda generazione. Gennarino, interpretato dall’attore Giuseppe Zeno, non rimane spesso zitto di fronte alla sfrontatezza dell’imprenditrice che ha la puzza sotto il naso.

Gli spaghetti sono troppo cotti e il caffè fatto con la moka sono per la giovane ricca, dotata anche di un certo fascino valorizzato dalle vesti trasparenti, occasioni per lamentarsi della dabbenaggine, a suo dire, di Gennarino. Gli ordini impartiti con una certa durezza e  le derisioni verso una persona che ai suoi occhi appare una persona d’altri tempi e con un qualcosa di selvatico, per altro verso, svelano anche il carattere misogino e assai tradizionalista del tuttofare di bordo, l’aitante Gennarino.

Nei cambi improvvisi di scene, fra barche e mare, vediamo i due fare le veci di  una vela mentre cercano di salvare la pelle. Ad un certo punto della narrazione li incontriamo infatti  in mezzo al mare su un gommone, con il motore andato in panne, senza telefonino perché la giovane donna l’ha dimenticato nello yacht e quello di Gennarino, raccattato da qualche venditore d’occasione, non sembra servire allo scopo di chiedere soccorso.  A questo si unisce   una burrasca che complica ulteriormente la situazione. Tra battute ironiche e cattive, tra incomprensioni e situazioni comiche create dall’istinto di sopravvivenza, riusciranno ad arrivare su un isolotto simile  a uno scoglio o poco più.

E allora tutto cambierà, i ruoli si ribalteranno perché il bisogno e l’utilità hanno in questo luogo deserto cambiato totalmente le prospettive. Tra giochi, pacche e reciproche violenze fisiche e verbali che sembrano rendere addirittura umile, anche se con molta fatica, la ricca imprenditrice, si consuma ora una vicenda che sa di passione. Una passione consumata fra un uomo che è arrivato in Italia dall’Africa nella pancia di sua madre, una delle poche sopravvissute a un naufragio e poi ha fatto mille mestieri,  ha già una famiglia e lei che dalla vita ha preso quello che più le piaceva.

 Luci, costumi, musica e ambienti hanno saputo anch’essi rendere quest'opera originale. La commedia ha evidenziato i pregiudizi razziali, il divario fra ricchi e poveri e anche le difficoltà di tante relazioni amorose dove manca la comunicazione.

Racconta il regista Marcello Cotugno: “Lo spettacolo è un racconto d’amore e di lotta di classe e, anche se il terreno di conflitto dei due personaggi ha subito degli slittamenti dal 1974 ad oggi, la crepa che li divide resta insanabile: una destinata ad andare avanti per la propria strada, l’altro destinato ad essere lasciato indietro.

E’ per me una straordinaria risorsa  lavorare con attori di grande talento e sensibilità come Euridice Axen e Giuseppe Zeno, due interpreti capaci di far vibrare le corde della passione e dell’ironia e di trovare una propria personale misura per dare corpo ai ruoli appartenuti a due icone del cinema italiano come Mariangela Melato e Giancarlo Giannini”.

Patrizia Lazzarin, 20 dicembre 2023

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