Boomers: esplode la memoria collettiva

Boomers: esplode la memoria collettiva

Nel bar della Jole succedeva di tutto. La vita era palpitante. In quel luogo  le attese degli uomini si trasformavano, grazie ad un’alchimia di sentimenti  e speranze, in energia e volontà tanto da poter credere ad una vita possibile sulla Luna. I canti della Jole, interpretata da una delle figure più inafferrabili e al tempo stesso più poliedriche della musica “leggera” italiana, Patrizia Laquidara, rendevano l’habitat di quel bar, posizionato sotto i piloni dell’Autostrada del Sole, effervescente. Siamo sulle scene del Teatro del Monaco di Treviso, in una città già vivace  per gli abitanti che la popolano. Come in ogni spettacolo dove si attende Marco Paolini si respirava la soddisfazione e l’attesa del pubblico in sala. In quello scenario, una band formata da tre musicisti con i loro strumenti, su un palco a lato,  ci calava nell’atmosfera di un cabaret di alcune decine di anni fa. Per ricordare, per ricordare … nominando tanti eventi che hanno attraversato la seconda parte del secolo scorso … Boomers è il titolo della piece teatrale e la parola boom ci riporta all’esplosione demografica e poi economica che, finita la seconda guerra mondiale e negli anni Sessanta, è diventata un fenomeno generale. Un altro tempo, luoghi di allora, ora diversi. Boomers sono, per i giovani, le persone anziane o che fanno cose da vecchi. Lo scarto tecnologico è stato veloce e la realtà virtuale  e in genere le innovazioni hanno cambiato in poche decine d’anni il modo di pensare di uomini e donne. Le nuove generazioni giocano con un mondo che si sono ritrovate, in parte ammaccato, in parte inquinato. In scena sentiamo il dialogo tra un padre e un figlio. Un figlio strano, potremmo dire con il senno di ieri e, che gira con un casco in casa per testare una nuova App che permetterà di costruire mondi virtuali: giochi incredibili e pazzi che portano a reinventare ricostruendo una storia trascorsa. La vita rivista è quella del genitore, ma come è diversa, come è diventata caotica, sembra dire Marco Paolini, nel mostrarci un caleidoscopio di eventi del suo passato a cui fanno eco le melodie ricche di sfumature del canto di Patrizia Laquidara che sanno restituirne le emozioni. Quello non  è più il bar della Jole,  dove c’erano cibi preparati da lei per ogni gusto dei suoi clienti. C’erano operai, metalmeccanici, camionisti e gente a cavallo, poiché allora era possibile che i cowboys inseguissero le locomotive.  Stavano insieme democristiani, comunisti, socialisti e  forse anche … Si beveva, si mangiava, si sparava … Bang, bang, bang … Si giocava a carte. Si incontravano personaggi incredibili. Si portavano le persone che ci facevano battere il cuore. Tuttavia non bisogna dimenticare che il Bar della Jole era solo per maschi, o meglio le donne non ci andavano, racconta Paolini, perché facevano le casalinghe, erano le regine della casa. Ironia della sorte: regine senza sudditi. Lo spettacolo Boomers, il nuovo album di racconti su testi di Marco Paolini e Michela Signori, è una ballata teatral-cybernetica, dove la memoria collettiva di una generazione viene in parte trasformata in ambientazioni da videogioco. Nicola, alter-ego di Paolini che ritorna poi giovane nel bar della Jole, ci dice anche di prestare attenzione. La piece, è vietata ai minori di anni 48 non accompagnati. Marco Paolini,  un autore che ha lavorato molto sul valore della memoria lungo la sua carriera, si interroga sul significato del teatro, luogo della finzione e della rappresentazione, per antonomasia. Lo fa ora e oggi, quando le esperienze reali e virtuali hanno confini sempre meno definiti. Sulla locandina dello spettacolo un astronauta, dentro un cielo stellato, sta scendendo in diagonale, giù, sotto i piloni dell’autostrada, vicino agli avventori fuori del bar della Jole. Abbiamo sentito ieri sera, in questo pezzo teatrale compreso nella programmazione del Teatro Stabile Veneto, tante storie raccontate e cantate che ci hanno portato a  ricordare eventi epocali come lo sbarco sulla Luna e molti altri come il crollo del muro di Berlino, la scomparsa dei vecchi partiti … L’andirivieni di vicende lontane che sembravano improvvisamente diventare vicine, seguiva il ritmo di un vivace ballo che metteva spensieratezza: dentro c’erano  le voci e la musica sempre di Patrizia Laquidara e dei componenti della band: Luca Chiari, Stefano Dallaporta e Lorenzo Manfredini.

Patrizia Lazzarin, 11 novembre 2023

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