Una piaga da risanare: l'inefficienza di una pa che gode di inaccettabili privilegi


In Italia abbiamo il più alto livello europeo di retribuzioni della dirigenza con il più basso livello di efficienza dei servizi della pubblica amministrazione centrale e locale. Nel 2006 si scoprì che non c’era uno solo, fra i 3.769 massimi dirigenti della nostra pubblica amministrazione, che non avesse raggiunto il punteggio massimo per garantirsi integralmente la parte variabile della retribuzione prevista dal contratto. Una coincidenza formidabile, ma resa possibile da un meccanismo di valutazione che lasciava senza parole. I dirigenti pubblici dovevano compilare una scheda di autovalutazione (autovalutazione, avete capito bene), che toccava al dirigente superiore vidimare. E così via, fino in cima alla piramide. Facile comprendere che di fatto avrebbe fatto fede solo il giudizio che il singolo dirigente dava di sé. Oggi non è che vada diversamente. Così Sergio Rizzo sul Corriere della Sera.

Dirigenti pubblici superpagati pa sempre più scassata

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Torino perde la Fiat, l'Italia sotto smacco fiscale

Per fare una “Tax Inversion” una grande corporations (ma anche una piccola, poiché la legge è uguale per tutti) deve semplicemente spostare ufficialmente la sede fiscale e amministrativa della società (o della capo-gruppo) in una nazione dove il livello fiscale riservato alle imprese è conveniente, e il gioco è fatto. Il livello della tassazione cui l’impresa si dovrà attenere sarà quello del paese prescelto (che ovviamente è ben contento di questa scelta) e poiché il differenziale di tassazione è in alcuni casi anche a due cifre, il guadagno è immenso. In Irlanda per esempio la tassa sui guadagni delle corporations è del 12,5%, mentre negli Stati Uniti è del 35%, ma non è difficile trovare altri luoghi dove il risparmio è comunque notevole e rende conveniente il trasferimento della sede sociale. La Gran Bretagna per esempio, sembra che in qualche caso consenta una tassazione del 20%. Anche la Svizzera concede tassazioni di favore a chi si appresta a fare una “Tax Inversion”.Così Roberto Marchesi su Il Fatto Quotidiano.l

l furbetto Marchionne emigra a Londra

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