Di Maio-Salvini, chi dei due a Palazzo Chigi?
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Luigi Di Maio ha preteso subito Palazzo Chigi per sé, e non solo per la giusta ambizione del vincitore (il suo movimento ha preso più voti di tutti gli altri), ma perché solo così, cioè mostrando la preda più ambìta, avrebbe potuto zittire i molti dissensi interni, tacitare i Di Battista e dimostrare a Grillo & Casaleggio che la svolta istituzionale ha pagato, che la scommessa è stata vinta. (...) Da parte sua Salvini ha dovuto cedere su molti punti del programma e ammorbidire le punte più acuminate del suo vangelo; sa poi di essersi legato a un movimento che, a dispetto del nome, non ha stelle fisse e, come la cronaca recente dimostra (unioni civili, legge elettorale), è pronto a smentire qualsiasi accordo Il commento di Gianfranco Pasquino sul Messaggero Veneto.