Obbligo della conoscenza dell'inglese per i docenti
- Scritto da Ugo Pilia
Siamo sicuri che un professore che parla «fluently» la lingua di Shakespeare sia per definizione migliore di un collega che se la cava bene «solo» con il tedesco o con il francese o con lo spagnolo? Terzo: perché il B2? Siamo certi che un prof di italiano che raggiunga un inglese B2 sia più preparato e più affascinante di un collega anglisticamente inferiore. Il commento di Paolo Di Stefano sul Corriere della Sera.
TAG: valeria fedeli,