Renzi ha distrutto la scuola di tutti

Con una firma, in pochissimi secondi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha vanificato il lavoro grande di centinaia di migliaia di persone che – chi più chi meno – si sono adoperate perché il Ddl scuola non diventasse legge. Ha scavalcato il parere – espresso nei termini della civiltà democratica e dell’elaborazione costruttiva – di docenti, studenti e genitori che hanno detto no alla sedicente Buona Scuola di Renzi per proporre un’alternativa. Ha ignorato con disinvoltura i docenti che per 8 giorni – sotto un caldo asfissiante – hanno condotto lo sciopero della fame nelle vicinanze del Quirinale. Un commento dell'insegnante Marina Boscaino su Il Fatto Quotidiano.

La Buona Scuola di Renzi? Genuflessione per Matteo

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In piazza gli studenti, non i professori!

I docenti delle scuole italiane scendono in piazza. Non si richiede di «rottamare» le scuole, né di privatizzarle, ma di inserire un po’ di vera meritocrazia. Ma per partire, devono mobilitarsi gli studenti. Che purtroppo quando manifestano si lamentano di vecchi stereotipi come l’assenza del «diritto allo studio» invece di chiedere più «diritto al lavoro » grazie a una scuola migliore. Se anche si iniziasse domani, ci vorrebbero però almeno 10 anni. Che fare nell’attesa? La risposta c’è. Darsi da fare per scoprire le ottime scuole e università che ci sono anche da noi, avvicinarsi prima al mondo del lavoro durante gli studi con esperienze valide anche all’estero e accettare la concorrenza fortissima di tanti che cercano di entrare nei 300 mila neodiplomati e neolaureati che comunque ogni anno anche in Italia trovano lavoro.

Scuola, i professori bocciano il premier

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Riforma della scuola, che succede?

L’Italia è terra di santi, oltre che di poeti, navigatori e commissari tecnici. Ma l’industria dei miracoli si è fermata da tempo. Semmai, oggi, regna il miracolismo, cioè quella disposizione «ideologica» dell’animo tesa a considerare prodigiosa ogni novità calata dall’alto: dalla facilitazione monetaria di Mario Draghi alla riforma del credito, dalla ristrutturazione della Rai alla rivoluzione della scuola. E così nel segno del miracolismo fanno strada anche le idee più stravaganti, l’importante è che quest’ultime facciano bucare il video ai loro autori e venditori. Un editoriale di Giuseppe De Tomaso su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Il virus della "riformite" ha colpito Renzi

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