Il premier non sottovaluti il forza-leghismo

Il Nuovo Soggetto Lega-Forzista otterrebbe anche il 27% degli astenuti del primo turno. E "convertirebbe" un quarto degli elettori del M5s. Infine, esprimerebbe maggiore capacità di attrazione verso gli altri partiti di Destra e, in qualche misura, di Centro. Ma, al di là delle dinamiche dei flussi, contano le dinamiche politiche. La Lega di Salvini, come prima quella di Bossi, fatica a legittimarsi come soggetto di governo. A intercettare il voto dei moderati. A causa di un linguaggio e un messaggio sempre più estremi. Il contrario della strategia condotta da Marine Le Pen in Francia. Così, Berlusconi, per quanto indebolito, diventa, come in passato, un lasciapassare. Un "mediatore". Perché è la figura che ha contrassegnato la politica italiana degli ultimi vent'anni. Il Berlusconismo: il marchio di un'epoca che continua, ancora oggi, a proiettare i suoi riflessi. L'editoriale di Ilvo Diamanti su la Repubblica.

Paura Renzi, il centrodestra si riorganizza e può vincere

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Il PdN morto prima di nascere

L'astensione che supera il 50 per cento anche in elezioni comunali conferma che l'incantamento è rotto e il renzismo si deve guadagnare il pane nella lotta di tutti i giorni, senza rendite di posizione: diventa uguale agli altri. L'inseguimento del partito della nazione ha lasciato sguarnito il fianco di sinistra, e la disaffezione si vede e soprattutto si conta. La rincorsa al centro arranca perché il cambiamento ristagna. Il Pd è il luogo del conflitto e non delle idee, del risentimento e non del sentimento di una sinistra moderna. L'editoriale di Eugenio Scalfari su la Repubblica.

Il premier sta snaturando il Pd e non guadagna al centro

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