“Great game” sul Quirinale

ll Parlamento in pieno spappolamento dei gruppi. Sconsigliate le avventure. Pure il fatto che Conte non sia riuscito a far eleggere il capogruppo al Senato, così come i franchi tiratori del Pd sul ddl Zan indicano che l’intendenza non segue bovinamente le indicazioni dei capi: “Figuriamoci che può succedere sul Quirinale”, sussurrano i più, se non c’è la granitica certezza che si arrivi a fine legislatura. Sempre allo scoglio si torna: nel caso, chi governa l’Italia? Su Huffington Post ne scrive Alessandro De Angelis.

C'è poco da fare, i partiti (tutti) hanno un chiodo fisso in testa: chi al Colle!

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Quirinale, gli uomini migliori e le soluzioni peggiori

Dopo oltre sei mesi di governo Draghi, nessun partito o schieramento ha ancora metabolizzato fino in fondo il lutto e, di conseguenza, elaborato una agenda basata su una realistica visione dell’interesse nazionale. Si chiama, banalmente, crisi di sistema, di cui la soluzione di emergenza è l’effetto, non la causa. E l’avvio di discussione sul prossimo capo dello Stato, tutta tattica e tutta improvvisata, risente proprio dell’incertezza del contesto. Il commento di Alessandro De Angelis su Huffington Post.

La corsa al Quirinale, i partiti impazziscono

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La sfida di Draghi ai partiti

A un certo punto si decide, e la mediazione può essere utile, necessaria, nella misura in cui è uno strumento per arrivare all’obiettivo, ma non una prassi che si autoalimenta producendo immobilismo. E si decide sulla base di ciò che è giusto, perché il primo provvedimento serve per coniugare Pil e salute, senza vanificare gli sforzi fatti, l’altro è un pezzo del contratto da onorare con l’Europa per ottenere i fondi del Recovery. Il commento di Alessandro De Angelis su Huffington Post.

Il coraggio di Mario Draghi (e la debolezza dei partiti)

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