Il naufragio del Terzo Polo

Terzo Polo out, il divorzio, largamente prevedibile, tra Renzi e Calenda

Renzi, per ragioni in gran parte condivisibili, non ha mai creduto fino in fondo al cosiddetto Terzo Polo e, procedendo con scetticismo e prudenza (anche la scelta del «passo indietro» lo testimonia), ha finito per immaginare una federazione travestita da partito. Calenda ci ha creduto più per ambizione che per visione e ha gestito il processo in modo verticistico, personalistico e velleitario. I due hanno avuto comportamenti molto differenti: con un’iperbole potremmo definire l’atteggiamento di Renzi «più abile che onesto» e l’atteggiamento di Calenda «più ambizioso che abile». Sta di fatto che entrambi condividono la responsabilità del fallimento. Il commento di Alessandro Chelo sul sito Linkiesta.

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