Nessuna alternativa a Giuseppi, ma il Paese muore

Nessuna alternativa a Giuseppi, ma il Paese muore

È la prima volta che la sinistra italiana appare così rinunciataria a ipotizzare un’alternativa allo stato di cose presente. Registra le difficoltà ma allarga le braccia attendendo che passi ‘a nuttata, non ponendosi il problema di lavorare per costruire, come diceva Francesco De Martino, «equilibri più avanzati» o almeno di come si può stare una coalizione con più personalità e maggiore autonomia. O di chiamare a raccolta la parte più avanzata del Paese per costruire il programma per una nuova Italia. Invece il Pd si barcamena nel peraltro immane sforzo di tirare la carretta di un governo che per statuto non coltiva grandi ambizioni. Perché è un governo sbagliato nel momento sbagliato: in un momento in cui l’Italia pencola verso la catastrofe o verso la rinascita, in entrambi i casi l’esecutivo giallo-rosso è infinitamente piccolo rispetto alla grandezza della fase storica. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

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