I partiti sono morti, di moda uomini soli al comando
- Scritto da Ugo Pilia
Il dopo Marino. Incomincia la ricerca del non-politico, o dell’anti-politico, in grado di ingannare per l’ennesima volta il pubblico, non parte mai il lavoro per una riforma profonda dei partiti, per un rilancio della loro democrazia interna, per la rinascita di comunità locali che si occupino del bene comune, seppure nei modi nuovi che l’era della Rete consente e impone. Così si continuerà a passare di illusione in delusione, come è accaduto per Marino, e a ritmi sempre più frenetici. Perché non si conosce democrazia che possa fare a meno di partiti seri, organizzati e retti da regole, che si assumano la responsabilità di governare. In fondo, il loro mestiere. L'editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera.
Articoli correlati
- Le proposte di Draghi e le polemiche dei partiti
- Un caso politico la presunta indagine su Arianna Meloni?
- La sinistra italiana ignora l’euforia democratica per Kamala
- Marina & Pier Silvio B. vogliono dare il centro a Renzi
- Lo scontro sulle riforme è provocato volutamente dal governo di destra-centro