Le riforme, scuola e rai, che suscitano dubbi

Le riforme, scuola e rai, che suscitano dubbi

Scuola e tv nella mente di Renzi. La scuola, dopo il periodo mitico in cui un diploma o una laurea equivalevano a un posto ben retribuito, cerca di cavarsela non perdendo posizioni. Quasi superfluo aggiungere che è l'industria più grande d'Italia con centinaia di migliaia di dipendenti, incaricata di diffondere la cultura, ma nella quale i discorsi che prevalgono riguardano le normative o cose simili. Molti dei suoi operatori cercano di non perdere le posizioni magari raggiunte dopo complesse lotte sindacali e, allo scopo, diventano sospettosi di ogni possibile riforma meritocratica. Per questo si fanno passettini: gli scatti di stipendio, per esempio, che si sarebbero dovuti legare al merito (70%) più che all'anzianità (30%), in queste ultime ore sembrano offrirci un'altra soluzione: la dote iniziale di 280 milioni di euro resta interamente destinata agli scatti automatici, ma se ne stanziano altri 200 per premiare gli insegnanti su indicazione del preside. Intanto 100mila precari vedranno confermata l'assunzione.Un articolo di Armando Torno su Il Sole 24 Ore.

Su Rai e Scuola, Renzi zoppica

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