L'Europa ha perso ovunque appeal

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Nei paesi europei del Nord il problema non è ancora evidente, ma nei paesi mediterranei sì: le fratture che dividono gli elettori sono almeno due. C’è la vecchia frattura fra destra e sinistra, sempre meno nitida. E c’è la nuova frattura, sempre più profonda, fra chi ancora si riconosce nel progetto europeo e chi vorrebbe buttarlo alle ortiche. Il segno più riconoscibile del cambiamento sono i nuovi partiti anti-europei di massa: Syriza in Grecia, Podemos in Spagna, il Fronte nazionale di Marine Le Pen in Francia, ma anche il Blocco di sinistra in Portogallo che alle ultime elezioni (ottobre 2015) ha superato il 10% dei consensi. L'editoriale di Luca Ricolfi su Il Sole 24 Ore.

Cresce ovunque il sentimento anti europeo

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Tecnici europei incapaci di affrontare i problemi

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Una delle idee che circolano dopo il sacco di Atene è quella di deporre dall'esterno l'esecutivo guidato da Syriza e insediare un Governo «tecnico». Ma va sottolineato, come in passato, che quelli che l'Europa definisce tecnici non sono persone che sanno come funziona il mondo: sono persone che sottoscrivono le fantasie omologate e non cambiano mai idea, neanche quando i risultati sono catastrofici. Le prove che l'austerità produce gli effetti devastanti descritti nei manuali di macroeconomia sono schiaccianti. Un commento al veleno di Paul Krugman su Il Sole 24 Ore.

Con la Grecia ha fallito l'Unione Europea

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Atene soffre, ma l'Ue non ride

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L'Unione Europea non deve aiutare Atene perché prevalga un sentimento, quello del buonismo nei confronti di Alexey Tsipras. Non si tratta di buonismo – il mantra prêt-à-porter di ogni talk show – ma di buonsenso. Se l’austerità fine a se stessa ha prodotto in pochi anni in Europa 23 milioni di disoccupati in più rispetto a prima, è il pragmatismo a imporre di cambiare registro. È vero, la Grecia entrò in Europa truccando i suoi bilanci, e le autorità comunitarie lo sapevano benissimo. È vero, la Grecia è stata malgovernata per decenni, con una serie di scelte scriteriate che l’han fatta vivere al di sopra delle sue possibilità. Ed è vero quel che dice la Merkel (persona seria anche lei, pur con i suoi errori in politica estera, ma non interna: magari i tedeschi ce la prestassero per qualche anno): le formiche d’Europa non possono pagare le serenate della cicala. 'editoriale di Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano.

Errori non solo della Grecia (meno che mai di Tsipras)

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