Grexit, svalutazione della dracma del 46%

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La speculazione colpisce Atene

Il primo comportamento logico di chi teme che un Paese esca dall'euro è infatti quello di portare via i soldi dalle banche o dai titoli di quel Paese. Dato che l'eventuale «nuova dracma» si svaluterebbe rispetto all'euro (secondo uno studio del Cepr, nella storia l'abbandono di una forma di unione monetaria ha mediamente comportato una svalutazione del 46%), chiunque abbia depositi nelle banche greche o soldi investiti sui mercati greci avrebbe una perdita pari al ribasso della moneta. Questo vale per gli stranieri, per esempio per gli investitori europei o americani che hanno i bilanci in euro e dollari forti. Ma in fondo anche i greci stessi hanno poca convenienza a lasciare i risparmi nelle banche locali: semplicemente trasferendoli in Germania o in Svizzera, infatti, li metterebbero al riparo su valute forti. Anzi: in caso di svalutazione della «dracma», ci guadagnerebbero. U articolo di Morya Longo su Il Sole 24 Ore.

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Grecia di fronte ad un bivio, default dietro l'angolo

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Tsipras non può sconfessare gli impegni assunti dal suo Paese in cambio di assistenza e poi pretendere che i suoi rapporti con i partner, che quell’assistenza gli hanno garantito, restino “business as usual”. Non può fare il rivoluzionario a costo zero. Quando tentò e fallì nel suo esperimento socialista, Mitterrand provocò un disastro molto più nazionale che europeo. certamente sarà realista come il presidente francese egli anni ottanta. Alexis TsiprasUn editoriale di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.

Syriza scenderà a patti con l'Europa

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Antieuropeisti all'assalto dei governi

Podemos può riuscire a conquistare il governo in Spagna? Il movimento che ha raccolto la rabbia degli indignados sparsa nelle piazze spagnole può davvero replicare il trionfo di Syriza in Grecia? I sondaggi di oggi dicono che i numeri ci sono, che Podemos, dopo aver conquistato a sorpresa l’8% alle elezioni europee, è diventato la prima forza del Paese con oltre il 28% delle intenzioni di voto. Conservatori e socialisti seguono staccati, con poco più del 20 per cento: dopo trent’anni di alternanza alla Moncloa, rischiano di essere travolti dalla protesta anti-casta, dalla voglia di rinnovamento, dalle rivendicazioni democratiche di cittadini stremati dalla crisi economica e frustrati dalle conseguenti, odiatissime misure di austerity introdotte dal governo del popolare Mariano Rajoy e ancora prima da quello di José Lusi Zapatero. Un editoriale di Luca Veronese su Il Sole 24 Ore.

Syriza ha vinto, adesso ci prova Podemos

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