Segnali del disimpegno della sinistra sulla guerra in Ucraina
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Guerra in Ucraina, la sinistra italiana mosta segni di cedimento (e Putin sorride)
La storica parola d’ordine «per la pace» oggi non significa molto se non è accompagnata dalla esplicita solidarietà al popolo ucraino e dal sostegno attivo alla Resistenza: detta così, «per la pace», è uno slogan buono pure per Viktor Orbán e per lo stesso Cremlino. Sarebbe bello se Maurizio Landini invitasse i suoi militanti ad andare in piazza con le bandiere giallo-celesti dell’Ucraina, ma non succederà perché lui sa perfettamente che il suo popolo, o una sua buona parte, si è stancato di sostenere questa causa, se mai convintamente l’ha sostenuta, adagiandosi ora nel grande riflusso anti-ucraino che sta invadendo l’Occidente e l’Italia, essendo ormai una minoranza quella che ritiene che bisogna andare avanti fino a che Vladimir Putin sarà costretto a mollare le sue pretese imperialistiche. Il commento di Mario Lavia su LInkiesta.