Stefano Lepri su La Stampa sostiene che la protesta rivelata dal voto del 25 maggio non ha avuto di mira la moneta unica, emergendo perfino più energica in Paesi che ne sono fuori (come la Gran Bretagna). Né è legata soltanto all’austerità. Segnala piuttosto paura del futuro, disagio verso una prospettiva di ristagno, di lavoro scarso, di benessere che si riduce.
La legge del contrappasso ha funzionato ancora una volta. L'Italia si aspettava la vittoria del comico genovese (anche Renzi ha dubitato della tenuta del Pd) ed è arrivata una vittoria schiacciacrisi. Sì, perché l'Italia, comunque, non ha risolto i suoi problemi. Immaginatevi cosa sarebbe potuto accadere se avesse prevalso il M5S. Spread alle stelle, invece è ulteriormente sceso. Così Giuseppe De Tomaso su La Gazzetta del Mezzogiorno.
Eugenio Scalfari, su La Repubblica, esprime l'auspicio ce il premier non persegua il percorso di Silvio Berlusconi e di Beppe Grillo, titolari di partiti personali. Deve aiutare il partito democratico a crescere e a radicarsi nel territorio, per il bene del Paese.