Grillo, si cambia: accetto il confronto con Matteo

Il fatto che anche il M5S ed il Carroccio di Matteo Salvini vogliano partecipare al confronto sulle riforme per Matteo Renzi l’occasione è unica. E il fatto che tutto ciò avvenga alla vigilia del suo semestre di presidenza europea, accentua ulteriormente la sua forza ed il suo potere contrattuale.  Il problema è che i simpatizzanti del duo Grillo-Casaleggio rimangono un tantino basiti e i parlamentari pentastellati restino un po' frastornati da questo repentino mutamento di linea politica dei loro leader. Così Federico Geremicca su La Stampa.

E voilà, anche Grillo sul carro di Matteo

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Incredibile fino a qualche giorno fa, tutti vogliono le riforme

Gli ultimi a salire sul carro di Matteo sono Grillo e Casaleggio. La partita che si giocherà comporta dei rischi anche per il M5S. L’idea che il Movimento abbia subito uno stop alle ultime elezioni in ragione del suo tenersi del tutto fuori dalle diverse partite politiche e parlamentari in corso, non ha controprova ed è molto - per dir così - politologica. Rischia anche Renzi, che può vedere le sue carte spaiate dall'intervento di leghisti e pentastellati, considerando che l'accordo sulle riforme del Nazareno prevedeva ben altri protagonisti. Così Federico Geremicca su La Stampa.

E voilà, tutti sul carro del vincitore (Renzi)

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Renzi e l'immobilismo di una vecchia politica

 La nostra è stata per lunghissimi anni una politica della non-decisione. Il premier Renzi si trova a fronteggiare sia istituti sia idee, visioni della politica, costruite su opposti principi. Costruite, più precisamente, su un insieme di (aberranti) sillogismi: «La decisione è di destra. La destra è fascismo, l’opposto della democrazia. La democrazia, quindi, è non-decisione, è mediazione senza decisione». Così Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

Pd. il decisionismo di Matteo fa paura

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