Donne di potere: Maria Elena Boschi

Se a tutto ciò si aggiunge la percezione che, come invero altri suoi colleghi, il ministro delle riforme sia giunta a ricoprire quel ruolo con un curriculum un po’ debole rispetto alle responsabilità assunte e anche grazie all’indiscussa fedeltà 
al leader, in conclusione si direbbe 
che una delle innovazioni del governo 
Renzi sia quella di legittimare, nel secondo decennio degli anni duemila, immagini antiche – la donna tradizionale, fedele e perciò meritevole, seducente agli 
occhi degli uomini, dolce e accogliente - che è piuttosto dubbio siano in grado di rappresentare modelli di ruolo utili per una nuova affermazione delle donne sulla scena pubblica. Così la politologa Sofia Ventura su L'Espresso.

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Le difficoltà del premier sono solo all'inizio

Il governo Renzi ha fatto molte, forse troppe, promesse. Ma non basta per uscire dalla profonda crisi, anche di valori, in cui il paese è precipitato. Il suo è un ruolo forte, profetico e per ora di successo; ma può anche essere un ruolo fragile, se le tante riforme non hanno diretta coerenza con le transizioni quotidianamente in corso: siamo ad esempio proprio sicuri che le riforme istituzionali, che vogliono rivoluzionare il potere domestico, abbiano relazione con le sfide tutte ordinarie imposte dagli organi comunitari? Siamo proprio sicuri che le annunciate riforme di settore (nel mondo del lavoro, della amministrazione pubblica, nell’assetto dei poteri territoriali) siano capaci di creare una minimale, ordinaria, «tedesca» efficienza di sistema? Così Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera.

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