Il patto non scritto del Nazareno tra Renzi e l'ex Cav

Il Patto del Nazareno consiste in una promessa di mutuo sostegno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconir: pensate che possano aver messo per iscritto, nero su bianco, «prometto di esserti fedele, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finché elezione non ci separi»? Più che un patto è una Entente Cordiale : Matteo garantisce a Silvio di conservare agibilità politica e controllo del centrodestra; Silvio garantisce a Matteo lo strumento per disciplinare la maggioranza ogni volta che si agita. Le minoranze di ogni colore ne sono annichilite. Sulla riforma del Senato ha funzionato. Non è escluso che funzioni anche su altro.

Così Antonio Polito sul Corriere della Sera.

L'accordo di Matteo e Silvio che fa infuriare le opposizioni

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Le riforme più urgenti

Per arginare la discesa del prodotto interno lorodo, il premier deve ripartire alle riforme del lavoro, della pubblica amministrazione, della giustizia. Dalla revisione della spesa e dalla riduzione delle tasse. E tutto questo va fatto, non va detto. Perché dire non è la stessa cosa di fare. Non soltanto in Europa, ma ormai pure in Italia, che è il paese delle favole, alle favole non crede più nessuno. Così Marco Ventura su Panorama.

Renzi, datti una mossa

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L'Italia è cambiata, le vacanze? Ma quando mai...

Renzi continua a riempirci di promesse e cerca di spostare l’obiettivo sui «gufi», che è un modo - qualcuno glielo dica - tutto meridionale (Pirandello docet) e per nulla efficace di affrontare i guai. Ora si preparano provvedimenti dal nome altisonante, ma che non si capisce dove ci porteranno. Di sicuro - dicono in coro dal Palazzo - non ci saranno nuove tasse. Con qualche sforzo potremmo pure crederci, ma vorremmo sapere se per caso aumentano le vecchie. Come è successo nel balletto di nomi dei balzelli sulla casa: Ici, Imu, Tari, Tasi, Sic e non sappiamo che altro verrà. Siccome alla fine è la somma che fa il totale, secondo il noto teorema di Totò, per ogni casa di proprietà oggi ci troviamo a pagare il doppio rispetto a qualche anno fa. E così, oltre all’economia, si uccide anche il sogno dell’italiano medio di sentirsi realizzato quando ha quattro muri tutti suoi.

Così Michele Partipilo su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Ferragosto, Italia mia non ti conosco!

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