Se i sauditi hanno le mani legate

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Crisi in Medio Oriente. L'Arabia Saudita potrebbe esercitare un ruolo e non fa. Come Mai?

Un anno dopo il 7 ottobre, l’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman si trova nel mezzo di un labirinto politico di cui non si scorge l’uscita. Le due trattative di pace, tra loro molto diverse, a cui Riyadh stava lavorando prima di quel massacro sono infatti bloccate. La prima pace, ovvero la normalizzazione diplomatica con Israele, ancora non c’è e non potrà esserci fino a quando non vi sarà un cessate il fuoco a Gaza e, adesso, anche con Hezbollah in Libano. Insieme a un piano credibile per la costruzione di uno Stato palestinese. Il commento di Eleonora Ardemagni su Avvenire.

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Il Golfo Persico nuovo centro di gravità nel mondo

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Si sposta il centro dell'economia mondiale

In un decennio, il Golfo Persico si è trasformato da perno del Medio Oriente a centro di gravità globale. Un cambiamento di status e di ruolo che pesa sulla bilancia della politica internazionale: lo evidenzia il viaggio del presidente cinese Xi Jinping nel regno saudita (...) Nel 2011, quando le cosiddette primavere arabe cambiarono il volto politico del Medio Oriente e del Nord Africa, il Golfo era il fulcro della regione. Un luogo di stabilità assai coinvolto, però, in quei tumulti. Davanti alle rivolte in Tunisia, Egitto, Libia, Siria e Yemen, le monarchie del Golfo avevano infatti scelto, spesso in competizione tra loro, di sostenere le forze del cambiamento o i tentativi contro-rivoluzionari. Il commento di Eleonora Ardemagni su Avvenire.

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