I contagi del grillismo. La Cina, la circolare, il paese fermo. Gli errori del governo su Covid 19 spiegati da un consigliere di P. Chigi

Tutto parte dalla Cina: il 7 gennaio Xi Jinping informa il Comitato Centrale del partito Comunista che nella città di Wuhan, metropoli di 11 milioni di abitanti e capoluogo della provincia di Hubei” occorre prendere serie contromisure perché c’è un pericoloso virus. L’11 gennaio è confermata la prima vittima a Wuhan e il 13 gennaio il primo decesso in Thailandia di un cinese proveniente dalla provincia dell’Hubei. Tuttavia ufficialmente Xi Jinping dichiarerà l’epidemia solo il 20 gennaio quando le televisioni di tutto il mondo iniziano a mandare immagini della città di Wuhan vuota e blindata e dopo aver messo a tacere con la forza il giovane medico Li Wenliang, poi dichiarato eroe. Con molta probabilità il virus era in circolazione da almeno novembre e aver nascosto per oltre 60 giorni questa verità è stato il primo gravissimo problema per l’Italia e il mondo che però riceve la prima notizia del virus solo il 9 gennaio dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che informa di aver ricevuto dalla Cina l’individuazione di un nuovo ceppo di coronavirus della stessa famiglia di influenza, Sars e Mers, classificato poi come Sars-CoV-2, associato a un focolaio di casi di polmonite registrati dal 31 dicembre 2019. E qui veniamo al secondo problema: l’Oms che ancora il 23 gennaio riteneva prematuro dichiarare l’emergenza globale che verrà annunciata solo il 30 gennaio senza tuttavia prevedere alcuna restrizione per i viaggi mentre la pandemia è dichiarata soltanto l’11 marzo. Ovviamente tutte le autorità sanitarie italiane si appelleranno sempre alle scelte dell’Oms; che comodità! La terza cronologia riguarda l’Italia; i dati sanitari ci informano che negli ospedali del nord, Milano e Piacenza in primis, vengono segnalati casi di polmonite anomala già a fine dicembre con una forte progressione il 7 gennaio a Milano con più polmoniti della media e sovraffollamenti di pazienti come a Como l’11 gennaio. Nessuna delle tante (troppe) autorità scientifiche si è mossa e addirittura il ministero della Salute il 5 gennaio scriveva in una circolare che l’Oms non prevede alcuna misura specifica per i viaggiatori e pertanto “raccomanda di evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Cina in base alle informazioni attualmente disponibili”.

Potenza della politica Di Maio-Dibattistiana!

Il 27 gennaio, il presidente Giuseppe Conte, dichiara che l’Italia è “prontissima” a fronteggiare l’emergenza e che il nostro Paese ha già adottato “misure cautelative all’avanguardia” e tutti “i protocolli di prevenzione”. Il 30 gennaio, l’Istituto superiore di sanità (Iss) conferma l’esistenza dei primi due casi di Covid 19 in Italia; si tratta di due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma. Il 31 gennaio il presidente del Consiglio Conte firma il decreto che proclama lo stato di emergenza per la durata di 6 mesi. Domanda: ma se era tutto sotto controllo, sulla base di quali informazioni segrete Conte ha preso questa decisione? Non dare una risposta sarebbe veramente grave. Purtroppo però, al di la delle parole il governo non fa più nulla nonostante da oltre 10 giorni le televisioni trasmettano il dramma di Wuhan e neppure l’apparato ministeriale sanitario compresi Iss, Aifa e altri. E questo nonostante il virus della polmonite anomala fosse in circolazione da molti più mesi; l’Istat ci informa che nel 2019 su un totale nazionale di 641.768 decessi, quelli attribuibili a malattie del sistema respiratorio son state 53.372, oltre a qualche migliaia per malattie anomale e infettive. Alla luce di questi pesanti numeri forse qualche precauzione in più si sarebbe potuta prendere, invece si perdono settimane preziose nelle quali il virus ha potuto diffondersi negli ospedali, soprattutto in quelli lombardi, fino alla scoperta della dottoressa Annalisa Malara del 21 febbraio. Non del ministero né dagli “scienziati” incapaci di dirci ancora oggi quali terapie (non il vaccino che come per la Sars, la Mers, l’Hiv, non è mai stato trovato) adottare per superare la malattia o quali test fare; no una semplice dottoressa, capace e caparbia che ha dovuto ordinare il test “sotto sua responsabilità” perché i papaveri regionali non lo ritenevano utile. Questa è la situazione del paese; un esercito di scienziati che nonostante i coronavirus siano noti dal 2002 e nonostante abbiamo visto in tv la Cina, non si sono posti la più ovvia delle domande del che fare: fino al 10 di aprile dibattevano su mascherine si mascherine no; test no perché o sono attendibili al 100 per cento o tutti a casa: esattamente quello che dicevano i virologi nel 1918 ai tempi della Spagnola. Ci sono molte lezioni da trarre: a) la dittatura cinese è un rischio per il mondo; b) appaltare la nostra salute a organismi mondiali come Oms o al settore farmaceutico privato ci conduce in queste condizione di privazione; c) quando nel calcio si perde, l’allenatore viene esonerato: Iss, Aifa e governo ne prendano atto.

Alberto Brambilla* - Il Foglio – 22 aprile 2020

 

 

* Consigliere economico alla presidenza del Consiglio dei ministri</p>"</p>"</p>"

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Il Coronavirus e le limitazioni delle libertà

Chi ha avuto occasione di parlare con me (al telefono o per sms, naturalmente) sa che ho subito - e continuo a subire - con sempre più crescente irritazione, le restrizioni governative (ad oggi 21 decreti e 5 moduli di autocertificazione, in attesa della APP orwelliana) e le ordinanze regionali che sono ogni volta peggiorative di quelle nazionali.

Vogliono farci fare la vita del topo, rinchiuso in crota, ma continuano a non fare la cosa più razionale: i tamponi o i test sierologici a tutti e chi risulterà positivo in quarantena e gli altri ritorneranno a vivere.

L'economia è già crollata, per la fase 2  il governo ha messo in piedi una task force - strapagata, dati i soggetti - guidata da Colao, che risiede a Londra da decenni insieme a parecchi professori che insegnano in America ma non uno tra loro che abbia mai fatto una coda al supermercato o fatto un viaggio in tram. Per la fase 2 il governo avrebbe dovuto pensarci già da fine febbraio, mettendo insieme rappresentanti dell'industria, del commercio, dell'agricoltura, delle professioni e dei sindacati. Invece, a forza di rinviare il ritorno alla normalità per non farci morir di virus, ci faranno morir di fame.

Non so chi faccia redigere decreti e ordinanze ma mi ricorda molto cosa dicevano Fruttero e Lucentini della prevalenza del cretino (e, senza tirare in ballo Lombroso, mi pare che Conte, Speranza, Fontana e Cirio ne abbiano alcune caratteristiche morfologiche). La via più breve è stata rinchiuderci in casa come se fossimo tutti degli irresponsabili e utilizzare massicciamente, per controllarci, la forza pubblica (e in alcune parti del paese anche l'esercito) che ha dimostrato efficienza a inseguire chi faceva la corsetta solitaria in campagna o a impaurire la signora che era andata a fare spesa nella strada parallela a quella dove abita. Confido che pari efficienza sarà attivata anche contro la criminalità. A Pasqua e Pasquetta giravano droni che, mi dicono, hanno anche segnalato una famiglia che faceva il barbecue nel cortile della villetta di residenza.

A me pare che sia in atto una prova di dittatura, al momento sanitaria, ma con possibili evoluzioni in una dittatura come quelle degli anni '30 del secolo scorso. Ho constatato in questi mesi, consultando i social dei giornali locali e nazionali, che tanta - troppa - gente non aspettava altro che la coercizione, gli arresti domiciliari, la prigione - per ora - in casa.

Ho anche osservato in molti una naturale tendenza alla delazione. La storia, si sa, si presenta prima come tragedia e poi come farsa. Denunciare il vicino di casa ebreo o che dava asilo agli ebrei era tragedia, denunciare alla polizia urbana la vicina di casa che esce  e passeggia nel viale (nei 200 metri comunque) o il contadino che telefona ai carabinieri perché c'è uno che passa in bicicletta vicino al suo podere è l'attuale, ridicola, farsa. 

Anche a livello di istituzioni, però, ci sono segnali molto preoccupanti, a mio avviso. Un amico mi ha mandato copia di un manifesto di un comune ligure che per il week end invitava - riporto il testo - "Qualora doveste venire a conoscenza,  vi invito, a segnalare al Comune l'arrivo di persone nelle seconde case o di persone ospitate da chi vive a...." Sostituiamo persone con ebrei e abbiamo uno dei manifesti affissi durante la Repubblica sociale. Allora chi era segnalato rischiava la deportazione e ora la multa da 400 a 3.000 euro. La dittatura si prepara anche con il linguaggio come ben sappiamo. 

Il 25 aprile, ognuno in casa sua, celebreremo il 25 aprile da cui è nata la Costituzione Italiana che vedo dimenticata, a partire da inizio febbraio, in nome della sicurezza sanitaria. Il Parlamento è stato consultato in modo spot, 2 giorni e via, e in compenso vediamo affermarsi una forma di Chavismo (ha detto bene Mentana) da parte di un avvocato, presidente del consiglio per caso, onnipresente in tv da cui comunica agli italiani i suoi DPCM o le sue ordinanze. Io cambio canale quando vedo quella faccia da sor Pampurio.   

Ho preso, da due settimane, a raccogliere dai giornali che leggo, online anche questi, interventi e riflessioni sul periodo - très drôle - che stiamo vivendo. Finora ne ho raccolti pochi, i più significativi. Questa mattina ho letto, su La Stampa, un editoriale di Vladimiro Zagrebelsky che ritengo molto importante, non ultimo perché mi riguarda come anziano. Il titolo è "Segregare gli anziani è un abuso". Lo allego a questa mia con i più cordiali saluti.

A.G.

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L’incompetenza della Cina ha trasformato il Covid-19 in una pandemia mondiale

  • Pubblicato in Esteri

Dall’insabbiamento delle prove al mancato blocco dei voli internazionali, Niall Ferguson propone sei domande per Xi Jinping. Nel romanzo di fantascienza Il problema dei tre corpi di Liu Cixin, la Cina prima crea e poi risolve una minaccia esistenziale per l’umanità, scrive Niall Ferguson. “Pensavo fosse una strana trama quando ho letto il libro l’anno scorso. Uno scienziato cinese rivela la posizione della Terra a un pianeta ostile di nome Trisolaris, ma un suo connazionale compromette il piano di invasione di Trisolaris e salva il mondo. I romanzi di fantascienza occidentali generalmente seguono una trama diversa. I cattivi (i tedeschi, i russi, i cinesi o semplicemente gli alieni) fanno i danni mentre i buoni (che parlano inglese) salvano il mondo. Leggendo il libro di Liu Cixin ho imparato che in Cina le cose funzionano diversamente. Per i cinesi è accettabile rovinare il mondo per poi salvarlo. La minaccia a cui ci troviamo di fronte oggi non è ovviamente l’invasione degli alieni. Il coronavirus non proviene dallo spazio anche se, come Trisolaris, si pone l’obiettivo di colonizzarci. I primi casi di coronavirus si sono verificati in Cina, così come i primi messaggi a Trisolaris erano stati inviati dalla Cina''.

Se siete vittime dell’ossessione moderna con l’inclusione culturale e la sensibilità, potreste essere infastiditi dal fatto che Donald Trump si riferisca al Covid-19 come ‘il virus cinese’. Ma il presidente americano ha il diritto di usare questo termine così come le persone nel 1968 avevano il diritto di rivolgersi all’influenza A (H3N2) come ‘l’influenza di Hong Kong’, ovvero il luogo in cui si erano verificati i primi casi. Come nel romanzo di Cixin, la Cina ha causato il disastro del coronavirus ma oggi vuole prendersi il merito per averci salvato. Attraverso l’esportazione di tamponi (la maggior parte dei quali non funzionano) e di mascherine (la maggior parte funzionano, ma ho acquistato la mia da Taiwan, grazie mille), il governo cinese cerca di trasformare una sconfitta in una vittoria.

Il vice direttore del dipartimento di informazione del ministero degli Esteri cinese ha avuto il coraggio di sostenere la teoria complottista secondo cui il coronavirus sarebbe originato negli Stati Uniti. La cosa peggiore è che molte persone nel mondo occidentale sono così accecate dall’odio verso Trump, così corrotti dai soldi dei cinesi o, nel caso dell’Italia, così delusi dalla risposta egoista dei loro vicini europei, che finiscono per credere a queste ipocrite menzogne. Quest’anno c’è stato qualcosa di più sciocco della campagna ‘Abbraccia un cinese’ promossa del sindaco di Firenze?”.

Ferguson riassume l’assurda propaganda del Partito comunista cinese in risposta al coronavirus e propone una lista di sei domande da fare a Xi Jinping.

Primo, cosa è successo a Wuhan tale da provocare il coronavirus? Sarebbe già piuttosto grave se l’epidemia si fosse originata nei mercati che il tuo regime non ha chiuso. Ma se il contagio si fosse diffuso a causa delle inefficienze nella sede di Wuhan del Centro cinese per la prevenzione e il controllo delle malattie, sarebbe anche peggio. E’ assurdo fare ricerca su alcune epidemie potenzialmente letali come il coronavirus in una metropoli come Wuhan.

Secondo, è vero che il governo di Pechino ha occultato le prove dopo che è emerso che la trasmissione del virus avveniva attraverso gli esseri umani? Oggi sappiamo che tra il 12 dicembre e la fine del mese ci sono stati 104 casi di coronavirus, che hanno generato 15 morti. Perché il governo ha ripetuto fino al 31 dicembre che non c’erano prove chiare che la trasmissione avvenisse tra esseri umani? E perché la linea ufficiale è cambiata solo il 20 gennaio?

Terzo, perché il 23 gennaio hai vietato i voli dall’Hubei al resto della Cina ma non dall’Hubei al resto del mondo? Solitamente gennaio è il mese con il più alto traffico aereo dalla Cina all’Europa e all’America per i festeggiamenti del capodanno cinese. Secondo le informazioni disponibili, i voli da Wuhan a Londra, Roma, Parigi, New York e San Francisco sono proseguiti per tutto il mese di gennaio e in alcuni casi fino a febbraio. Non hai perso tempo a limitare i voli internazionali verso la Cina una volta che il Covid-19 è diventato un fenomeno globale, ma il tuo approccio è stato molto diverso quando voi avete esportato l’epidemia in occidente.

Quarto, per quale ragione il portavoce del ministero degli Esteri ha diffuso una teoria complottista falsa sui social media, e perché non è stato licenziato? Anche il vostro ambasciatore in America ha smentito la fake news. Restiamo in attesa di capire chi dei due riceverà il vostro appoggio.

Quinto, dove sono il tycoon Ren Zhiqiang e il medico di Wuhan Ai Fen, solo per citare due dei cittadini cinesi che sono scomparsi dopo avere criticato il modo in cui il governo ha gestito il Covid-19? Infine, quante persone sono state uccise dall’epidemia? Non mi aspetto delle risposte nitide a queste domande, così come non abbiamo avuto delle risposte nitide dall’Unione sovietica dopo il disastro di Chernobyl. Ma credo che dobbiamo continuare a porci queste domande, anche solo per vaccinarci dall’altro virus proveniente dalla Cina, ovvero la disinformazione digitale che Xi ha imparato dal suo amico russo Vladimir Putin. La Cina ha un problema. Non si tratta del ‘Problema dei tre corpi’, un libro brillante che ci ricorda che gli scrittori cinesi possono produrre grande letteratura, così come i ricercatori cinesi sono capaci di prodigiose scoperte scientifiche. Lo stesso valeva per i russi che vivevano sotto il comunismo. Il problema della Cina, come quello della Russia prima del 1991, è il ‘Problema del Partito unico’. E finché un quinto dell’umanità verrà sottoposto alla volontà di un’organizzazione corrotta, senza vincoli e assetata di potere, il resto dell’umanità non potrà stare al sicuro”.  Dal Sunday Times del 4 aprile 2020

Niall Ferguson - Sunday Times -4 aprile 2020 - Il Foglio – 13 aprile 2020

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